La strage di oggi a Nassiriya, in cui sono morti 17 italiani è la più grave compiuta contro una missione di pace italiana all’estero dalla fine della seconda guerra mondiale.

Fino ad oggi, tra le molte missioni di pace alle quali le Forze armate italiane hanno partecipato dal dopoguerra, il maggior numero di morti in un singolo evento era stato registrato quasi esattamente 42 anni fa, in Africa. Ecco un riepilogo degli episodi piu’ gravi:

STRAGE DI KINDU – 11 novembre 1961: a Kindu, nel Congo (poi Zaire, ora Repubblica Democratica del Congo) 13 aviatori italiani vengono trucidati. Facevano parte di un contingente aeronautico da trasporto intervenuto su richiesta dell’ Onu per contribuire al ponte aereo necessario per i rifornimenti alla popolazione.

ELICOTTERO ABBATTUTO NELLA EX-JUGOSLAVIA – 7 gennaio 1992: nella regione di Varazdin, a nord di Zagabria (Croazia), un caccia dell’ aviazione federale serba abbatte un elicottero italiano Ab-205 del contingente degli osservatori Cee, di ritorno da Sarajevo e diretto verso la capitale croata. Muoiono quattro militari italiani e un francese che fanno parte del gruppo di 175 osservatori incaricati dalla Cee di favorire il rispetto degli accordi di cessate il fuoco tra Serbia e Croazia.

AEREO ABBATTUTO IN BOSNIA – 3 settembre 1992: un aereo G-222 italiano che trasporta generi di prima necessita’ per la popolazione bosniaca viene abbattuto da un missile a circa 12 chilometri dall’ aeroporto di Sarajevo. Muoiono quattro militari italiani.

IMBOSCATA IN SOMALIA – 2 luglio 1993: nel corso della missione ‘Canguro’, in Somalia, alcuni soldati italiani impegnati a perquisire un ex pastificio adibito a deposito di armi cadono in un’ imboscata tesa da guerriglieri del generale Mohammed Fara Aidid. Nello scontro a fuoco vengono uccisi tre soldati italiani e altri 22 soldati rimangono feriti.

ELICOTTERO PRECIPITA IN LIBANO – 6 agosto 1997: un elicottero Agusta-Bell 205 dell’ Unifil, la forza di pace Onu in Libano, precipita nei pressi del villaggio di Tiri. Nell’incidente morirono quattro militari italiani e uno irlandese.