Stipendio decurtato ai dipendenti che questa mattina hanno aderito alla fermata di dieci minuti in concomitanza con i funerali di Stato per le vittime di Nassiriya. Lo ha reso noto la Cisl di Modena che si e’ detta ”allibita e indignata” per la scelta di alcuni Comuni del modenese.


”Solo una burocrazia ottusa e cieca non sa distinguere tra un gesto simbolico, compiuto da milioni di italiani, e uno sciopero -ha denunciato il segretario provinciale della Cisl di Modena, Francesco Falcone- Noi stessi abbiamo chiesto ai lavoratori del pubblico impiego non di paralizzare i servizi, sia pure per dieci minuti, ma di fermarsi a riflettere brevemente insieme ai cittadini in fila davanti agli sportelli o nelle corsie degli ospedali. Tutti hanno compreso il sneso dell’iniziativa, tutti tranne quei burocrati che hanno scritto circolari allucinanti. Se poi come sembra l’hanno fatto per paura della Corte dei Conti, allora vuol dire che hanno coperto di ridicolo loro stessi e gli enti per i quali lavorano perche’ sono ben altri gli sprechi che dovrebbero evitare”.

La decisione di decurtare dallo stipendio i 10 minuti di sospensione dal lavoro per il lutto nazionale in memoria dei militari uccisi a Nassiriya e’ stata presa in particolare, a quanto risulta, dal comune di San Cesario sul Panaro e dall’ azienda Policlinico di Modena.
Immediata la precisazione del direttore generale del Policlinico, Claudio Macchi, che ha appreso questa mattina della circolare diffusa ieri dall’ufficio personale dell’azienda ospedaliera: ”Siamo pienamente solidali con i familiari dei caduti in Iraq – ha fatto sapere – La nota diffusa a tutti i dipendenti e’ stata una prassi”.

Gia’ nella prima mattinata di oggi Macchi ha firmato una seconda nota, nella quale si precisa che non ci sara’ alcuna decurtazione dagli stipendi dei dipendenti, trattandosi di una fermata dal lavoro puramente simbolica.