Scarpe, cappotti, gonne e pantaloni.
Anche quest’anno saranno loro l’obiettivo del popolo dei saldi,
che in questi giorni post-natalizi affolla strade e negozi in
cerca dell’occasione. Ma in tempi di crisi l’occasione la si
cerca anche per rimpinguare frigoriferi e dispense.

Lo sostiene
un’indagine dell’Irsme Consulting, commissionata dalla
Fismo-Confesercenti, che fissa a 11,5 miliardi il giro d’affari
atteso per quest’anno delle vendite promozionali di stagione.

Che sia l’abbigliamento a farla da padrone non sorprende: e
infatti per il 73,1% degli intervistati sarà il vero motivo
delle code davanti alle vetrine. Un dato a cui può essere
addirittura affiancato il 7,2% di persone che cercheranno di
portare a casa a basso prezzo i cosiddetti ‘accessori’ (borse,
cinture, guanti, cappelli, sciarpe, etc.).

Più curioso invece che una buona fetta di italiani pensi ai
saldi per riempire la dispensa. Sarà l’effetto della crisi,
delle difficoltà di arrivare a fine mese, ma secondo i dati
raccolti dall’Irisme ben l’11,2% dei consumatori andrà in giro
per saldi con l’obiettivo di acquistare generi alimentari. E una
conferma indiretta che il fenomeno possa essere veramente
collegato alle difficoltà di bilancio domestico, viene dal
fatto che la fetta più ampia di chi penserà agli acquisti
alimentari, il 24,3%, è costituita da persone anziane e
pensionati, contro un 7,8% di giovani e un 8,9% di adulti.

Tornando a calzature e abbigliamento dallo studio emerge che
saranno gli uomini i più agguerriti fra gli scaffali di grandi
magazzini e boutique: a questo genere di acquisti si dedicherà
infatti il 74,7% dei maschi intervistati, contro il 72,3% delle
donne. E che sarà soprattutto il consumatore del Mezzogiorno
(80,5%) a cercare di arricchire i guardaroba, contro un 75,8%
registrato al centro e un 63,1% al nord.

Nei desideri in saldo degli italiani c’é posto anche per
accontentare i bambini: il 2,5% degli intervistati infatti
entrerà in un negozio di giocattoli per aggiungere qualche dono
a quelli arrivati con Babbo Natale e a Befana. E se un 2,6%
sembra indirizzato ad altre merceologie, un buon 3,6% girerà
per negozi senza nessuna mira particolare: veramente a caccia
della buona occasione.

In tempi di saldi e prezzi stracciati però, Irisme mette in
guardia i consumatori dalle brutte sorprese che possono essere
in agguato. Tre i ‘consigli’ di base: diffidare dei ribassi
eccessivi (oltre il 50%); informarsi sui diritti e i doveri
propri e del negoziante; fare attenzione che i cartellini
riportino, oltre al prezzo scontato, il prezzo intero nonché la
percentuale del ribasso.