Il consigliere regionale
dell’Emilia-Romagna Massimo Mezzetti (Ds) diserterà
l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Modena
per la scelta del giorno e del luogo della cerimonia: in quella
data, il 27 gennaio, ricorre infatti il Giorno della Memoria
sulla tragedia della Shoah e la sede sarà una “caserma”,
l’Accademia militare, che durante il secondo conflitto mondiale
fu sede del Comando tedesco. Lo annuncia, in una lettera aperta
al rettore, Giancarlo Pellacani, lo stesso Mezzetti.

Per l’inaugurazione dell’anno accademico è prevista la
prolusione del preside della facoltà di ingegneria dal titolo
‘La formazione universitaria quale fattore di sviluppo
dell’organizzazione militaré, ricorda Mezzetti, spiegando le
ragioni per le quali contesta questa scelta e non prenderà
parte alla cerimonia.
“La ringrazio per l’invito – scrive Mezzetti a Pellacani –
ma le comunico che non ci sarò: prima di tutto perché il 27
gennaio ricorre il Giorno della Memoria. Il giorno in cui tutto
il Paese – e dunque anche le sue Istituzioni – è chiamato ad un
momento di riflessione, di raccoglimento aggiungerei, sulla
tragedia più grande, l’incubo più atroce che l’umanità abbia
conosciuto nella sua tormentata storia. Quel giorno è dedicato
a ricordare la Shoah, il male assoluto portato nel mondo da
un’ideologia fondata sul puro uso della forza, sulla negazione
di ogni ragione e di ogni umanità. Questo dovrebbe bastare ad
occupare, per un giorno, la mente di tutti. Non ci sarò,
Magnifico Rettore, perché ho trovato non solo indelicato, ma
irrispettoso d’una legge dello Stato il fatto che in tale
circostanza un’Istituzione della Repubblica abbia deciso non
già di ricordare i tanti docenti, anche di Modena, espulsi
dalle leggi razziali, ma di celebrare se stesso nelle sale
stuccate di una caserma. Di grande prestigio, certo, ma che pur
sempre fu sede del comando tedesco”.

Il consigliere Ds spiega un altro motivo alla base del suo
diniego: “Non ci sarò perché trovo perlomeno curioso che il
programma dei lavori presenti una relazione – guarda caso –
sull’importanza dell’ingegneria nell’educazione militare. Ben
inteso, Professor Pellacani, il fatto che l’Università
collabori con l’Accademia è scelta legittima anche se
personalmente non la condivido. Eppure, come dice un brano
dell’Antico Testamento, c’é un tempo per ogni cosa e ogni cosa
deve essere a suo tempo. Addì 27 di gennaio, giorno in cui si
ricorda la Shoah, del 2004, anno in cui, volenti o nolenti,
siamo ancora coinvolti in un conflitto armato in cui anche
soldati italiani hanno lasciato la pelle: converrà che quel
giorno – Magnifico Rettore – non è il tempo giusto”.