Le discoteche, d’estate, potrebbero chiudere un’ora più tardi, cioè alle quattro del mattino. E’ quanto prevede un emendamento presentato dal relatore Giampiero D’Elia (Udc) alla proposta di legge sulle discoteche ora in dirittura d’arrivo alla commissione Affari Costituzionali della Camera.


Ma non è questa l’unica novità sul fronte dei locali da ballo. Il relatore ha presentato anche un’altra proposta di modifica che prevede che non ci sia alcun limite d’orario per i ‘dancing’ che si trovano nelle isole senza automobili. In quanto non ci sarebbe il rischio di incidenti stradali.
Si tratta di emendamenti che, essendo stati presentati dal relatore, non dovrebbero incontrare alcuna difficoltà ad essere approvati.

Ma c’è anche un’altra proposta, avanzata dal deputato di FI Antonio Oricchio, che sembra riscuotere il gradimento della Cdl. E’ quella che punta a far rientrare in questa disciplina anche
manifestazioni come i ‘rave party’, i cui organizzatori ‘fuori legge’ potranno essere puniti con la confisca di strumenti e impianti acustici anche se non di loro proprietà.
”E’ davvero assurdo – spiega Oricchio – che per le discoteche si osservino orari e misure così rigorosi e poi per eventi come i ‘rave party’, che ormai coinvolgono migliaia di giovani, non sia previsto alcun limite…”. Per accelerare l’esame dei 136 emendamenti presentati al testo, la Lega ha annunciato l’intenzione di voler ritirare i suoi, anche quelli che prevedevano la ‘regionalizzazione’ della disciplina. Così si potrebbe arrivare al voto finale del
provvedimento in commissione già domani.

Nel testo messo a punto dal relatore si prevede, tra l’altro, che gli alcolici non possano essere più serviti dalle due del mattino e che dopo le tre si possa restare dentro il locale, ma solo bevendo bibite e a musica spenta.