Tariffe del gas più pesanti: a partire dal 1 ottobre 2004 la bolletta rischia infatti di diventare più salata se la delibera dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, adottata lo scorso 12 dicembre, entrerà in vigore.

Un provvedimento, quello dell’Authority, che obbliga i 17.000.000 utenti finali a sottoscrivere
un’assicurazione per infortuni, incendi e responsabilità civile, finora a carico delle imprese erogatrici del servizio. L’onere complessivo per le famiglie italiane sarà di 6,9 euro
all’anno per i prossimi tre anni.

A denunciare il rischio caro-gas è la Confedilizia, che ha già provveduto a presentare ricorso al Tar della Lombardia chiedendo anche la sospensiva del provvedimento impugnato. ”Vogliamo denunciare l’ennesima imposizione occulta sulla casa, di cui nessuno si era accorto ma che abbiamo avuto il tempo di impugnare – ha detto il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – Si tratta di un’addizionale che gli utenti finali del gas potrebbero trovarsi dal primo ottobre prossimo
sulla bolletta del gas e che riguarda l’obbligo di assicurazione contro infortuni, incendi e responsabilità civile, finora a carico delle imprese erogatrici che a tal fine nel 1991 avevano
anche ottenuto un adeguamento delle tariffe”.

”Confedilizia ha impugnato la delibera dell’Authority davanti al Tar della Lombardia”- ha aggiunto Sforza Fogliani,
sottolineando che se il ricorso non andrà a buon fine e quindi il provvedimento dell’Authority entrerà in vigore ”ci troveremmo di fronte a tariffe più alte ed a un onere per gli utenti quantificabile in 6,9 milioni di euro all’anno”, cioè 41 centesimi per ognuno dei 17 milioni di utenti finali. Per la Confedilizia anche il ”preteso alto contenuto
sociale” dell’assicurazione che l’Autorit rivendica nella delibera ”è solo un pretesto alla luce del fatto che da tale obbligo sarebbero esclusi i clienti industriali ed ospedalieri caratterizzati rispettivamente da consumi annui superiori a
200.000 e 300.000 metri cubi di gas naturale alle condizioni standard e quindi maggiormente esposti, in ragione dell’elevato consumo, al rischio del verificarsi di incidenti” che nel 2001 sono stati 132 su un totale di 17 milioni di utenti.