Sport e diabete, un matrimonio possibile. Ne sono convinti i medici che parteciperanno all’11/o
Meeting internazionale su diabete mellito ed attività fisica”. La patologia, secondo gli ultimi dati dell’Oms, è in forte espansione. Per ora affligge il 5% della popolazione mondiale. In Italia, fanno sapere gli organizzatori del convegno, si è
passati da una percentuale del 2,5% relativa agli anni ’70 all’attuale 4,5%.


Dice il dottor Gerardo Corigliano, presidente del Meeting: ”Tutti i diabetici possono e devono fare sport. Sono tanti gli esempi di ragazzi diabetici che hanno raggiunto i massimi livelli agonistici”.

Un punto di vista condiviso anche dal dottor Francesco Galeone, consigliere nazionale dell’Associazione medici diabetologi: ”L’attività fisica – spiega – è un aspetto
fondamentale della terapia del diabete, non solo per gli effetti benefici sull’equilibrio metabolico, ma anche perchè è strettamente collegata al miglioramento della qualità della vita e a una riduzione delle complicazioni della malattia”.

Segnali incoraggianti arrivano poi dalle nuove terapie.”Oggi – dicono Galeone e Corigliano – disponiamo di terapie di facile gestibilità, sia per i diabetici di tipo 2 che per
quelli di tipo 1, ovvero coloro che devono ricorrere
all’insulina. Ed è soprattutto fra le insuline che annoveriamo le novità più importanti”.

”Da ottobre – aggiungono i due medici – in particolare è disponibile l’insulina glargine. Si tratta di una molecola modificata in due punti per aumentarne la durata di azione, che è di 24 ore, e la stabilità nell’assorbimento da parte
dell’organismo. Questo consente di evitare le brusche riduzioni del livello della glicemia. Un aspetto importante nella pratica sportiva, che impone all’organismo un maggior consumo di
zuccheri”.