Dopo aver scelto l’alternativa informatica alla macchina da scrivere, il Belpaese arranca ad agganciare il treno dell’interattività in rete. Dal 2003 infatti nel 51% delle famiglie italiane è di casa un pc, nel 7% dei casi anche 2, mentre solo il 34% di famiglie, pari a 6,4 milioni, ha una connessione ad Internet.

Sono 15,5 milioni coloro che usano il pc a casa cioè il 28,5% della popolazione italiana. In questa corsa è confortante il tasso di crescita tra il 15% (Pc) e il 20% (Internet). Tuttavia l’Italia è in ritardo rispetto agli altri paesi avanzati: si stima in 5 anni il ritardo che ci separa dallo sviluppo Usa.
E’ la Federcomin-Anie a tracciare la mappa delle scelte tecnologiche delle famiglie italiane nel rapporto ‘L’Italia dell’e-family 2003’.

Gli italiani, dice la ricerca, spendono di più anche per comprare ‘i pezzi di tecnologia’. Nel 2003 sono stati spesi 3.700 milioni euro per pc e periferiche annesse, a fronte dei 2.700 milioni di euro spesi nel 2002, un aumento del 37%. Più basse le cifre per le connessioni ad Internet: le famiglie italiane hanno speso, nel 2003, 2.670 milioni di euro, mentre nel 2002 erano stati spesi 2.100 milioni di euro, vale a dire un incremento del 27%.

Nell’utilizzo del pc è in cima sempre la classe dei giovanissimi mentre resta indietro il comparto scuola, ancora poco ‘informatizzato’. Infatti il 26% degli studenti universitari non usa il pc e il 44% non naviga in Intrenet. Inoltre il 61% degli studenti, di ogni ordine e grado, che fa uso di Internet accede alla rete solo dal collegamento di casa.