Resta forte il divario fra le diverse aree del Paese, in termini di ricchezza, occupazione e prelievo fiscale, secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Istat. Continua a prendere consistenza il fenomeno dell’immigrazione interna, diretta prevalentemente nel Nord-Est e nelle regioni centrali.

Basti pensare che il tasso di occupazione nel 2002 è oscillato fra un minimo del 41,8% in Sicilia ad un massimo del 71,0% nella Provincia Autonoma di Bolzano.

La graduatoria regionale della ricchezza, con riferimento all’andamento del reddito medio per abitante, vede invece al primo posto Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige, mentre fanalini di coda sono Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.

Anche l’andamento della pressione fiscale segnala forti differenziazioni fra le realtà regionali: in Lombardia ed in Lazio infatti questo parametro risulta più elevato, attorno al 15%, anche se risulta più complessivamente in calo la forbice fra Nord e Sud, per via della dinamica crescente delle imposte nelle regioni meridionali.