Ai blocchi di partenza l’operazione
Ici: tra il primo e il 30 giugno dovrà infatti essere versata
la prima rata dell’imposta comunale sugli immobili. Una tassa
che, secondo le prime stime, dovrebbe portare nelle casse dei
Comuni oltre 10 miliardi di euro. Dal 1994 ad oggi l’incasso è
aumentato del 40%, dovuto anche al continuo ritocco delle
aliquote, ormai in gran parte verso i limiti massimi.

– CHI DEVE PAGARE L’ICI E QUANDO.
Tra il primo e il 30 giugno
deve essere versata la prima rata per l’anno 2004. Sono tenuti
al pagamento coloro che nel 2004 sono proprietari di beni
immobili o titolari di diritti reali di godimento sugli stessi,
locatari finanziari e concessionari delle aree demaniali.
L’acconto è pari al 50% dell’imposta dovuta per l’anno scorso,
ma calcolata sulla base dell’aliquota e delle detrazioni dei 12
mesi dell’anno precedente. E’ possibile anche effettuare il
versamento in un’unica soluzione entro il 30 giugno, in tal caso
applicando le aliquote e le detrazioni stabilite dal Comune per
il 2004.


– CASE IN PIU’ COMUNI, DIVERSI VERSAMENTI.
Se si posseggono più
immobili nello stesso Comune, è sufficiente un unico versamento
per l’Ici complessivamente dovuta. Se si posseggono invece
immobili situati in Comuni diversi, è necessario effettuare
distinti versamenti per ogni Comune.


– COME SI PAGA.
Il pagamento va effettuato presso gli uffici
postali, i concessionari della riscossione o le banche
convenzionate con i concessionari stessi, salvo diverse
indicazioni del Comune. Le persone fisiche non residenti nel
territorio dello Stato possono avvalersi dell’ulteriore facoltà
di effettuare il versamento dell’imposta dovuta in unica
soluzione, dal 1/o al 20 dicembre, con applicazione degli
interessi nella misura del 3%. La dichiarazione Ici va
presentata quest’anno solo se nel corso del 2003 si sono
verificate variazioni nella titolarità della proprietà
dell’immobile oppure modifiche nella struttura o nella
destinazione dell’immobile che hanno dato luogo ad un diverso
ammontare dell’imposta dovuta.


– DAL ’94 AD OGGI GETTITO CRESCIUTI DEL 40%.
Corre la tassa
sulla casa e dal ’94, anno in cui l’imposta fu integralmente
acquisita nel bilancio dei Comuni, al 2002 il gettito è passato
da 7,2 a 10,2 miliardi con un incremento del 40%. E’ quanto
emerge da un rapporto sulla finanza locale realizzato dal Comune
di Roma.


– ALIQUOTE VERSO IL LIMITE MASSIMO.
La tendenza generale è
quella alla diversificazione delle aliquote all’interno degli
stessi Comuni ma in ogni caso – sempre secondo il dossier del
Campidoglio realizzato analizzando una trentina di regolamenti
comunali – quasi la metà prevede un’aliquota ordinaria tra il
6,6 e il 7 per mille (ampio anche il ricorso alle aliquote
maggiorate, possibili in casi particolari, fino al 9 per mille).
L’aliquota media dell’Ici, secondo il rapporto, è del 6,11 per
mille e ha dunque registrato dal ’94 un incremento del 20%. ”La
quota del gettito potenziale residuo – riporta lo studio – è
pari circa al 29,5% rispetto all’intero gettito potenziale”
(era al 63,8% nel ’94). Come a dire che, a meno di ulteriori
inasprimenti normativi, l’Ici viaggia di anno in anno verso il
suo limite massimo di potenzialità e conseguentemente di
gravosità per i contribuenti interessati.