I mercati dei caseari continuano a mostrare, anche nell’ultima settimana di maggio, il momento negativo del Parmigiano Reggiano che su tutte le piazze ha ancora perso terreno, ad eccezione di quella di Modena, dove i listini sono rimasti invariati.

Il divario negativo più forte si segnala sulla piazza di Mantova, dove il Reggiano, nella sua tipologia a minore stagionatura, ha lasciato sul terreno 20 centesimi di euro.
Cedimenti sostenuti, ma lievemente più contenuti, si registrano anche sulle piazze di Reggio Emilia e Milano, che mostrano perdite attestatesi sui 15 centesimi relativamente alla tipologia ad un anno di stagionatura e sui 10 centesimi per il prodotto a maggiore invecchiamento.
Flessioni meno forti (-5 centesimi) si registrano invece sulla piazza di Parma, che ha ritoccato al ribasso il prezzo del prodotto con due anni di stagionatura.
Rimane quindi ancora negativa la situazione di mercato per questo formaggio che ha perso in media dall’inizio dell’anno ad oggi sul fronte dei “prezzi all’origine” tra l’8 ed il 9,5% a seconda della tipologia. Per il momento, inoltre, dal lato della domanda buone notizie arrivano soltanto dai mercati esteri, che per il 2003 evidenziano un export in buona ripresa rispetto al 2002.

Nel frattempo, il Grana Padano, dopo un periodo abbastanza lungo di stabilità dei listini, registra cali delle quotazioni nell’ordine dei 5 centesimi per tutte le tipologie sulla piazza di Cremona, a fronte di listini stabili sulle altre piazze, tra cui quella di Milano.