Un terzo dei Comuni capoluoghi di provincia non ha neanche stabilito, per il 2004, un’aliquota Ici di favore per chi stipuli contratti di locazione a canone calmierato dagli ‘Accordi territoriali’ tra associazioni della proprietà edilizia e degli inquilini.

E’ il risultato di un’indagine condotta dall’Ufficio studi della Confedilizia sulle aliquote deliberate, nei 103 Comuni capoluoghi di provincia, per i contratti agevolati dalle riduzioni fiscali erariali. Dall’indagine risulta altresì che solo il Comune di Bologna ha confermato l’azzeramento dell’Ici per i contratti agevolati, mentre l’altro Comune che l’aveva previsto in precedenza (Pisa), ha fissato quest’anno l’aliquota al 4 per mille.

Oltre a Bologna, 3 in tutto (Torino, Venezia e Forlì) sono i Comuni che hanno stabilito un’aliquota al di sotto dell’1 per mille. 16 Comuni l’hanno fissata al 2 per mille, 3 al 3 per mille, 11 al 4 per mille. In ben 29 Comuni l’aliquota Ici è stata fissata sopra il 4 per mille (con 4 amministrazioni – Gorizia, Mantova, Terni e Treviso – che hanno scelto il 5,5 per mille e 3 – Ascoli, Rovigo e Salerno – addirittura il 6).