Tra il 2001 e il 2003 la crescita dei consumi delle famiglie italiane è stata praticamente pari a zero, anche se a livello regionale le differenze rimangono notevoli. Lo rileva, in una nota, l’associazione degli Artigiani Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati Istat e Prometeia.

Se a livello nazionale la spesa totale nel 2003 è stata di 633.677 milioni di euro – rileva la Cgia – è la Valle d’Aosta a guidare la classifica a livello regionale, avendo speso mediamente 37.300 euro per famiglia, mentre la Basilicata – che é stata la regione che ha registrato l’incremento maggiore, pari al 0,82% nel periodo considerato – è fanalino di coda in Italia, con soli 22.700 euro. Più in generale, è il Nordest l’area più “spendacciona” d’Italia. Infatti, dopo la Valle d’Aosta al secondo posto si trova il Trentino Alto Adige (36.300 euro a famiglia) e al terzo il Veneto (32.800 euro). L’Emilia Romagna si piazza al quarto posto (32.500), mentre l’ultima regione del Nordest, cioé il Friuli Venezia Giulia, si colloca a metà classifica con 28.300 euro di spesa. Male la situazione delle realtà meridionali, tutte collocate nelle fasce inferiori della classifica nazionale. Infatti, se all’ultimo posto c’é, come si è detto, la Basilicata, al penultimo c’é la Calabria (24.500 euro) e, appena sopra, il Molise (24.800 euro). Al quartultimo posto, la Sicilia (24.900 euro) e al quintultimo la Campania (25.000 euro). “Appare evidente – conclude Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – che dopo l’accordo tra il governo Raffarin e la grande distribuzione francese anche l’Italia vuole mettere in campo delle misure per rilanciare i consumi.

Infatti é prevista nei prossimi giorni la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di un decreto legislativo, firmato dal ministro Marzano proprio ieri, che concede alle famiglie bisognose, con reddito fino a 15.000 euro, un aiuto economico per l’acquisto di beni durevoli. In pratica si tratta di un fondo di 16 milioni di euro che ha il compito di coprire sino al 50% del costo per un massimo di 3.000 euro a famiglia, con l’obiettivo di rilanciare l’economia del Sud che, come risulta dalle nostre statistiche, rimane ancora al palo”. Ecco la tabella fornita dalla Cgia di Mestre, elaborando i dati Istat e Prometeia.

CONSUMI FAMIGLIE ITALIANE (valori assoluti per famiglia in migliaia di euro a prezzi 1995)
Spesa per consumi var. % media per famiglia 2003 annua 2001-2003
Valle d’Aosta 37,3 Basilicata 0,82 Trentino A.A. 36,3 Lazio 0,81 Veneto 32,8 Marche 0,77 Emilia Romagna 32,5 Sicilia 0,69 Lazio 31,5 Umbria 0,67 Toscana 31,3 Abruzzo 0,67 Lombardia 30,8 Emilia Romagna 0,63 Marche 30,5 Molise 0,58 Umbria 28,8 Campania 0,55 Liguria 28,6 Lombardia 0,54 Friuli V.G. 28,3 Piemonte 0,54 Piemonte 28,3 Toscana 0,48 Abruzzo 26,8 Veneto 0,44 Sardegna 25,9 Puglia 0,44 Puglia 25,3 Calabria 0,43 Campania 25,0 Sardegna 0,40 Sicilia 24,9 Friuli V.G. 0,38 Molise 24,8 Valle d’Aosta 0,25 Calabria 24,5 Liguria 0,16 Basilicata 22,7 Trentino A.A. -0,28