E’ un po’ come se, da un anno all’altro, a Modena ci fosse un paese in più delle dimensioni di Bomporto o Serramazzoni. Nel confronto tra i residenti al primo gennaio del 2003 e del 2004, infatti, i modenesi risultano essere 7.631 in più, con un aumento dell’1,2 per cento, superando la soglia dei 650 mila: oggi la popolazione della provincia di Modena è di 651.920 persone.


“L’aumento è dovuto in gran parte alle iscrizioni anagrafiche degli stranieri dopo la sanatoria: gli immigrati sono cresciuti in un anno di oltre il 20 per cento” afferma Maurizio Maletti, assessore alle Politiche urbanistiche e alla qualità del territorio, commentando la prima anticipazione dei dati dell’Osservatorio demografico realizzato dal servizio statistico della Provincia di Modena.

Il numero degli stranieri è passato da 33.951 a 41.674 con un aumento, quindi, di 7.723 persone (più 22,7 per cento). Gli stranieri oggi rappresentano il 6,4 per cento della popolazione, quasi il doppio rispetto al 2000 quando erano il 3,4 per cento.

“La crescita degli ultimi anni, comunque, conferma le capacità attrattive del nostro territorio – aggiunge Maletti – dovute alle elevate condizioni di benessere, alla qualità dello sviluppo e del vivere sociale, ma impone anche forte consapevolezza delle spinte che si riversano sulle comunità locali: richieste di alloggi a prezzi accessibili, servizi di protezione sociale, integrazione, sicurezza. ontinuare a perseguire uno sviluppo durevole e sostenibile è, quindi, sempre più il tema posto alle istituzioni e alla società modenese”.

Il numero complessivo delle famiglie modenesi è passato da 261.430 a 266.081. Nel capoluogo la crescita della popolazione è stata inferiore alla media provinciale (più 563 persone, 0,3 per cento) con una popolazione complessiva che si è assestata sulle 178.874 persone (77.581 famiglie). I comuni dove la crescita è stata più alta sono quelli della pianura e della bassa: San Cesario più 4,3 per cento; Ravarino 4,1; San Prospero 3,9; San Possidonio 3,8. In crescita anche qualche comune della montagna come Serramazzoni (più 3,4 per cento) e Guiglia (2,6).

E’ in montagna, comunque, che si registrano i cali più vistosi: a Polinago la popolazione cala di 42 persone (meno 2,2 per cento), a Lama di 38 (meno 1,2), a Fiumalbo di 9 (meno 0,7). In calo anche Finale (54 persone, meno 0,4 per cento) e Camposanto (cinque persone, -0,2 per cento).