Stando all’indagine realizzata dal centro studi di Fipe-Confcommercio a tenere abbassata la saracinesca sarà il 52,3% dei bar, contro il 40% dell’anno scorso. Quanto ai ristoranti, a rimanere aperto sarà circa il 56%, un dato analogo rispetto a quello dell’anno scorso (57,5%).

La decisione di molti esercenti di chiuder bottega nel mese più caldo dell’anno si deve, spiega la Fipe, proprio ai risultati poco soddisfacenti registrati nell’agosto scorso, quando l’affluenza dei consumatori non ha risposto alle aspettative. Il costo di gestione, infatti, “é risultato sproporzionato rispetto agli incassi, evidenziando una difficoltà già esistente dovuta alla contrazione generale dei consumi”.

Inoltre, avverte l’associazione, la coincidenza nel 2004 della festività di metà mese con la domenica rende difficilmente omogeneo il paragone con lo scorso anno: il Ferragosto domenicale, infatti, non ha permesso di individuare la classica settimana in cui solitamente si concentra il maggior numero di chiusure. Le ferie dei gestori dei pubblici esercizi sono così state diluite nelle due settimane centrali del mese, tirando leggermente al ribasso il dato congiunturale. In ogni caso, ricorda la Fipe, un Comune su tre ha predisposto un programma di apertura garantita di bar e ristoranti.