Meno prenotazioni, vacanze più
brevi, turismo concentrato nei week end: è la fotografia
dell’estate nelle località dell’Appennino emiliano-romagnolo
che come tutti gli altri comparti del turismo sono state
penalizzate dalla crisi economica. In attesa dei consuntivi
ufficiali di fine stagione, si parla di un calo di presenze
attorno al 2-2,5%. Il periodo centrale di agosto è andato
meglio, risollevando un pò le sorti di una stagione da
dimenticare.


“I turisti hanno premiato – osserva Mario Lugli, presidente
dell’Unione di prodotto Appennino e Verde e vicesindaco di
Modena – le strutture in grado di offrire un prodotto più
qualificato, come gli alberghi dotati di mountain bike o parco
giochi. Chi aveva fatto investimenti ha tenuto meglio. Anche bed
& breakfast e agriturismi hanno contenuto le perdite”.
L’Appennino modenese, che da sempre fa la parte del leone
conteggiando quasi la metà delle presenze del turismo montano
in regione, ha visto premiati i pacchetti costruiti per i
bikers. E il successo nasce anche – dice Lugli – dall’essersi
dotati di un eccezionale sistema sentieristico per mountain
bike. Certo l’Appennino, che raccoglie solo il 2,5% delle
presenze turistiche totali, continua ad essere penalizzato da un
problema di identità, anche se negli ultimi anni ha
diversificato il suo target, puntando sulle famiglie e sugli
sportivi.