Il Consiglio dei ministri ha impugnato
il nuovo statuto dell’Emilia Romagna su nove punti. Lo ha reso
noto il ministro La Loggia al termine della riunione.
“Fermo restando che il giudizio complessivo sull’impianto
dello statuto è stato positivo- ha spiegato il ministro -,
abbiamo comunque ritenuto opportuno che su questi nove punti vi
sia un ulteriore approfondimento ed un chiarimento da parte
della Corte Costituzionale”.

Tra i nove punti sui quali il governo ha mosso dei rilievi ci
sono quello relativo al diritto di voto degli immigrati
residenti nella regione e quello che definisce le modalità di
affidamento di funzioni amministrative da parte della regione
agli enti locali.


“Il governo ha deciso di impugnare
il nostro Statuto. Non conosco ancora le motivazioni di questa
scelta ma sono convinto che lo Statuto dell’Emilia-Romagna sia
pienamente costituzionale, così come è stato sottolineato da
più parti anche nel dibattito in Consiglio regionale”. Così
il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha
reagito alla notizia dell’ impugnazione.
“Naturalmente – ha detto Errani – valuteremo con attenzione
le motivazioni addotte non appena ci verranno comunicate,
tuttavia non si può non rilevare come questa scelta faccia
seguito all’impugnazione degli Statuti della Toscana e
dell’Umbria. Francamente mi sembra evidente come vi sia il
rischio oggettivo di compromettere la stagione statutaria delle
Regioni e ciò è un fatto politicamente rilevante e grave, non
risolto in alcun modo dal ‘giudizio positivo’ espresso dal
Governo ‘sull’impianto complessivò degli Statuti stessi”.