Non uno ma venti diversi condoni
edilizi: dopo la sentenza della Corte costituzionale le Regioni
hanno avviato il lavoro per ridefinire sul loro territorio la
sanatoria. Prevale il ‘partito’ di chi vuole contenere la
sanatoria, rispetto alle maglie nazionali.

La limitazione dei
volumi condonabili, per esempio, è stata decisa tanto da
Regioni governate dal centro-sinistra, come Emilia Romagna e
Toscana, quanto da quelle guidate dal centro-destra come il
Lazio. Quasi tutte avrebbero approfittato della possibilità di
aumentare oblazioni e oneri (a parte la Sicilia, anche se la
decisione definitiva non è stata ancora assunta). Le Regioni
hanno tempo per emanare le loro norme fino al 12 novembre, anche
se non è un obbligo (in caso contrario nella Regione si
applicherà la legge nazionale così com’é).


La legge regionale dell’Emilia Romagna è stata approvata la
scorsa settimana dall’assemblea. Calano le tipologie di
intervento condonabili, si riducono i limiti volumetrici,
scompare il silenzio assenso, aumentano le sanzioni pecuniarie.
Non saranno condonabili tutti gli interventi privi dei requisiti
minimi igienico-sanitari. E per quanto riguarda gli ampliamenti
e le sopraelevazioni, il volume massimo condonabile viene
notevolmente ridotto ad un massimo di 300 metri cubi. Le
oblazioni aumentano del 10% e gli oneri concessori del 100%.