E’ di 1.704 euro al mese la retribuzione lorda media del lavoratore di un’impresa italiana. Ma ben il 27,2% dei dipendenti prende meno di 1.300 euro e, tra questi, l’8,6% non supera i 1.000 euro al mese. Il 23,1% si colloca, invece, nella fascia tra 1.300 e 1.600 euro e il 24,7% in quella tra i 1.600 e i 2.000 euro. Un lavoratore su quattro, infine, supera i 2.000 euro al mese.


E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto annuale dell’Istat, che ha analizzato la distribuzione delle retribuzioni di impresa. Il calcolo è effettuato sulla base delle retribuzioni lorde per unità di lavoro a tempo pieno (Ula), relative al 2001, facendo una media tra operai, impiegati e apprendisti, esclusi i dirigenti, a prescindere dal tipo di contratto. Media che poi è ‘ponderata’ per il numero dei dipendenti. Nelle imprese di piccole dimensioni (con meno di 5 addetti), la retribuzione media dei dipendenti si ferma a 1.267 euro e a 1.488 per quelle tra i 5 e 50. Sale a 1.745 nella fascia tra i 50 e i 250 lavoratori e arriva a 2.174 per le aziende più grandi (oltre 250 dipendenti). Ma è in queste ultime che si è registrato l’andamento peggiore, con un calo dello 0,6% tra il 1996 e il 2001.

A crescere di più, invece, sono state le retribuzioni degli addetti delle imprese che hanno tra i 5 e i 50 impiegati (+5,1%), seguite da quelle più piccole (+3,6%) e dalla fascia 50-250 (+3,3%). L’incremento medio nel periodo considerato, che ha visto crescere l’occupazione di 856 mila posizioni lavorative nell’industria e nei servizi, è stato dell’1,9%, passando da 1.673 a 1.704 euro.