Tredici persone residenti in Ciociaria, a Roma ed in altre parti d’Italia devono rispondere di una maxi frode fiscale per oltre 30 milioni di euro. I finanzieri del nucleo provinciale di Polizia tributaria di Frosinone, dopo una lunga indagine, coordinata dal Comando provinciale, hanno accertato l’imponente frode fiscale messa in atto in tutta la comunità europea dal 2000 al 2001.


L’attività economico-finanziaria ha interessato diverse societa’, oggi inesistenti, che avevano sede a Roma e nel frusinate, apparentemente operanti nel settore informatico e in quello della bigiotteria, ma in realtà dedite al commercio di autovetture di lusso provenienti dalla Germania a favore di ditte e privati acquirenti del Lazio, Toscana, Umbria, Campania, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.

Grazie ai tantissimi controlli, anche di natura bancaria, è stato possibile acquisire documenti commerciali e fiscali che hanno permesso alle Fiamme gialle la ricostruzione dell’imponente giro d’affari. In particolare venivano rilevate per acquisti di auto all’estero omettendo di corrispondere all’erario l’Iva aggravante sulle operazioni.

Con l’emissione di fatture false, i 13 denunciati hanno potuto sottrarre all’imposizione, per gli anni 2000 e 2001, ricavi per oltre 30 milioni di euro e non versando inoltre Iva per 5 milioni di euro. La totale evasione delle imposte così attuata ha consentito alle società indagate di concorrere sul mercato dell’auto a prezzi altamente vantaggiosi per il privato acquirente.