“Io sono un costruttore, non sono un distruttore. Quindi, se permettete, non faccio commenti”.
Luciano Pavarotti ha replicato così a Modena, a margine della presentazione della ‘Boheme’ che lo vedrà impegnato nella regia in dicembre a Fano, a chi gli ha chiesto un giudizio sul ‘pepato’ libro scritto dal suo ex manager statunitense, Herbert
Breslin, e appena pubblicato negli Usa.


Breslin, pur riconoscendo la grandezza del cantante che ha rappresentato per anni, non è stato tenero nei suoi confronti, adottando giudizi anche piuttosto pesanti. Ma Pavarotti non ha voluto raccogliere la provocazione.

Il tenore continua intanto la sua lunga tournee mondiale, con cui intende salutare il pubblico che lo seguito in più di 40
anni di carriera. Sarà in novembre a S.Pietroburgo, poi andrà in Messico e in Argentina.

Ma davvero vuole lasciare le scene?
“Io nel 1976 ho annunciato che avrei smesso di cantare dopo due anni. Come vedete… – ha risposto con un sorriso – Mio padre a 90 anni aveva ancora una bellissima voce”.
Nei progetti di Pavarotti, comunque, dopo la Boheme, c’é anche una vacanza alle Barbados, in gennaio: “C’é il sole, è bellissimo – ha ammesso il tenore – Modena in gennaio è un pò umidina…”.