Un sostegno immediato alle vittime di gravi reati, un aiuto alle famiglie o alle stesse vittime per affrontare le difficoltà e i problemi che un grave crimine può causare. Sarà il compito della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, voluta e sostenuta della Regione Emilia-Romagna oltre che dalle Province e dai Comuni capoluogo, che si è costituita il 12 ottobre scorso.


A presiedere la Fondazione, unica esperienza in Italia, è stato chiamato è Sergio Zavoli, membro insieme all’ex- prefetto di Bologna Sergio Jovino e alla dirigente dell’Ausl di Piacenza Elisa Cavazzuti anche del Comitato dei garanti. La direttrice è Vilma Ecchia.
La Fondazione, che ha sede a presso la Regione (via.le Aldo Moro 64) interviene a favore di tutte le vittime di reati, compresi i membri delle forze di polizia nazionale o locale, quando ci si trova di fronte ad un danno grave alla persona, che compromette l’integrità fisica, la libertà morale e sessuale o addirittura la vita, ma anche i danni a beni morali e materiali.

La creazione della Fondazione era già prevista dalla legge regionale sulla “Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza”, approvata nel 2003, e il suo intervento avviene su richiesta del sindaco del Comune teatro del crimine o di quello del Comune di residenza della vittima.
La fondazione potrà sempre intervenire se il reato è avvenuto in Emilia-Romagna mentre, nel caso sia avvenuto fuori regione, la vittima deve essere residente in Emilia-Romagna.

Obiettivo principale è limitare le più rilevanti situazioni di disagio personale o sociale della vittima o della sua famiglia conseguienze del reato, possibilmente non appena si verifica e comunque in breve tempo.
Entro 30 giorni dalla segnalazione, quindi, la vittima o i suoi familiari potranno ricevere un primo aiuto per poter affrontare le emergenza concrete.
Il patrimonio iniziale della fondazione, che servirà al funzionamento dell´ente e per i contributi alle vittime, ammonta a 470 mila euro.