Produzione, fatturato e ordinativi in calo, soprattutto per le piccole imprese. Meglio l’export, che con la marcia ingranata fa intravedere segni di ripresa. I dati dell’indagine congiunturale del Centro Studi di Unioncamere, relativi all’andamento delle piccole e medie imprese industriali che hanno da 1 a 500 dipendenti, riguardano il III trimestre 2004 e le previsioni dei tre mesi successivi.


Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la produzione è scesa dello 0,8% e il fatturato di 0,9%. La flessione si attribuisce alla situazione delle realtà industriali con meno di 10 assunti e con non più di 50 lavoratori. Le medie imprese, invece, hanno riportato valori positivi: +1,0% per la produzione e +0,7% per il fatturato. Le difficoltà maggiori si registrano nel settore tessile, abbigliamento, cuoio e calzature. Raccolgono risultati sufficienti le industrie del trattamento metalli e minerali metalliferi, quelle del petrolchimico, le farmaceutiche, della gomma e della plastica.

Tra luglio e settembre 2004, il ciclo economico ha avuto un incremento sul fronte delle esportazioni. Il traino è stato fatto dalle imprese manifatturiere del Nord Est, che con il +2,5% ha compensato le lievi flessioni del Centro e del Sud. La buona sorpresa del trimestre è la ripresa del sistema moda che, dopo aver chiuso l’export a giugno 2004 con -0,2%, ha recuperato con +2,7%.

Gli imprenditori, nonostante questa fase di stagnazione che non permette di viaggiare a vele spiegate, hanno formulato previsioni ottimistiche per tutti gli indicatori.