Una percentuale molto elevata dei guidatori, valutabile oltre il 30%, assume farmaci che tra le contro indicazioni, non evidenziate o in ogni modo con una citazione che può passare “inosservata”, sono un problema per la guida.

Si tratta di quei principi attivi che incidono sui riflessi, causano sonnolenza o provocano disturbi alla vista, all’udito, alterano il comportamento e portano ad uno stato d’ebbrezza.
Si tratta, anche, di farmaci che hanno un uso comune, molto diffuso, e che possono essere all’origine d’incidenti stradali, come riscontrato dagli esami effettuati sulle persone coinvolte.

“Anche in questo l’Italia dell’automobile segna il passo, nei confronti del resto dei paesi con cui formiamo l’Unione Europea. – commenta l’ing. Angelo Orlandi presidente dell’Automobile Club Modena – Abbiamo rivolto, come ACI al Ministero della Sanità, una nota molto esplicita e particolareggiata.
Abbiamo sollecitato l’imposizione esplicita, all’esterno della scatola dei medicinali interessati, di un triangolo identico a quello usato per avvertire il pericolo sulla strada. Nello spazio bianco interno, la presenza dell’immagine di una vettura. Di una dimensione tale che non possa passare inosservata. A completamento dell’informazione le specifiche per la contro indicazione. Un avvertenza specifica sarebbe la soluzione migliore.”

Ma scusi ingegnere come mai l’Italia è ancora al palo?


“Perché, sinora, nessuno lo ha mai proposto, c’è stato risposto. Non mi chieda un commento.– allarga le braccia Orlandi – Ci siamo attivati immediatamente e le prime reazioni sono state univoche. Onorevoli, Senatori, tutti si sono predisposti per far si che quanto prima sia approvato un decreto che obblighi la segnalazione di una possibile contro indicazione alla guida sulle confezioni esterne dei farmaci. Una voce univoca a 360°, nell’arco degli schieramenti politici. L’ACI ha fatto la sua parte, avvertendo il potere legislativo, ed ora attende la risposta concreta e che non rispetti nessun limite di velocità. C’è chi ha fatto anche di più: ha presentato un’interrogazione con risposta scritta al ministro della Sanità che, peraltro, ha già attivato i responsabili del suo ministero. Più saranno veloci e saremo sempre più vicini ad un ulteriore tentativo di ridurre morti e feriti. La nostra iniziativa è una delle tante, dalla sollecitazione sulla patente a punti, all’uso obbligatorio del casco, della cintura di sicurezza e poi l’istituzione della giornata del 7 aprile.”