Come imparare a fare l’aceto balsamico tradizionale di Modena? Come conoscerne le principali caratteristiche? Quale impegno può avere in campo alimentare, in cucina e a tavola? Come valorizzarne l’uso e il consumo? Gli allievi della scuola regionale di ristorazione, gli operatori
del settore, ma anche i principianti, d’ ora in poi avranno a disposizione una vera e propria acetaia didattica

La sua sede sarà a Spilamberto, a villa Fabriani, dove si trova la Consorteria dell’aceto balsamico tradizionale di Modena.
L’iniziativa è frutto di un accordo siglato fra Provincia di Modena, Camera di commercio, Scuola regionale specializzata
nella ristorazione, Consorteria dell’ aceto balsamico
tradizionale e Dipartimento di chimica dell’Università di Modena e Reggio Emilia. L’intesa si muove nella direzione di fare crescere la cultura enogastronomica e tutte le altre attività, economiche e scientifiche, legate ai prodotti tipici
e biologici locali. Lo sottolinea l’assessore provinciale all’ Agricoltura e alimentazione Graziano Poggioli, secondo il quale “é un accordo estremamente positivo poiché si colloca nella
linea di fare sistema in un settore di eccellenza come quello dell’aceto balsamico tradizionale di Modena. Con il Centro didattico che sarà attivo dal prossimo febbraio si costituisce un luogo in cui formazione, divulgazione e conoscenza del
balsamico saranno ulteriormente sviluppate, valorizzate e messe a disposizione di tutti”.

Esperienze, professionalità, conoscenze e strutture già operative sul territorio saranno organizzate, infatti, secondo un percorso didattico e il Centro sarà collocato a Spilamberto, nella sede della Consorteria, dove si trova anche il Museo del
balsamico con annesse sale espositive, laboratorio chimico e ‘batterie’ di botti. Tra i primi fruitori ci sono i 250 allievi della scuola regionale di ristorazione di Serramazzoni e delle consorelle regionali e straniere, ma anche gli studenti delle
altre scuole superiori che già seguono corsi di educazione alimentare e sensibilizzazione al gusto. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle attività di aggiornamento e perfezionamento degli operatori di settore, cuochi e gastronomi, anche perché l’utilizzo dell’aceto balsamico si sta allargando a numerose e nuove specialità culinarie. il Centro,
quindi, costituirà il punto di riferimento per sviluppare seminari nelle scuole e nei ristoranti, eventi e manifestazioni in ambito alimentare, turistico, culturale, enogastronomico.
Saranno incentivate, inoltre, le attività rivolte a ospitare
gruppi di italiani e stranieri, anche giovani, ai quali proporre visite guidate, stage, percorsi ed itinerari del gusto e dei sapori.