E’ tipico durante le vacanze di Natale, l’allestimento dell’albero ed è proprio con l’Immacolata che le case si riempite di questo caro amico: pensate che ne vengono utilizzati dalle famiglie italiane circa 12 milioni e ogni anno la stragrande maggioranza dei nuovi acquistati viene abbandonata. Ma ogni anno da almeno 10 prende piede sempre di piu’ il surrogato di “plastica”, oramai talmente perfezionato da sembrare vero e con tutte le novità degli addobbi elettronici.

Quest’anno quasi 4,1 milioni di famiglie utilizzeranno questo tipo di albero. L’abete di importazione Uk Norvegia Danimarca e Belgio (un abete di 1,5 m che costava 20 € oggi puo’ arrivare anche a 25 ma se ne trovano anche a 15 euro).
Convengono quindi soprattutto quelli nostrani che per la prima volta quest’anno non avranno aumenti provenienti in particolare dall’Appennino Toscana e dalle Alpi del Friuli.

Oggi i costi possono variare dai 10 € di un alberello senza radice ai 100€ di un ottimo importato e addirittura 400 per i piu’ grandi. I costi di quelli artificiali partono da un 40 €uro e raggiungono anche i 250 € con già le luminarie e le deco-razioni annesse.



E’ una tradizione tipica delle popolazioni che hanno come la nostra una vicinanza alle montagne (Alpi ed Appennino) ed è di per sé piu’ praticata dello stesso. Quest’anno pare che di abeti di un certo rilievo non ne saranno acquistati piu’ di 2 milioni. Sono invece 3 milioni quelli senza radici che verranno scelti, mentre gli artificiali potrebbero attestarsi sui 2 milioni.



Si tratta per il 70% di ricambi dei vecchi abeti e solo il 32% concerne nuovi acquisti. Il mercato complessivamente si dovrebbe attestare sullo 0,6 miliardi di €uro (250 per gli abeti e 350 per gli addobbi). Piu’ consistente invece il mercato degli addobbi (palline,fili dorati ecc, carta regalo, luci, candela, ecc) che registra complessivamente un incremento per fortuna di solo il 2 %. Ogni famiglia per rinnovare gli addobbi spenderà almeno 50€. Ricordiamo che circa 7 milioni di famiglie non faranno l’albero. Saranno non meno di 13 milioni le famiglie che nella propria casa allestiranno un presepe ovviamente a partire dalla notte prima di Natale (ma già ora tanti sono esposti), anche in questo caso si pensa ad un incremento di almeno il 2% dei costi (statuine, paesaggi, presepi completi).



A fronte di una sana tradizione laica e non, spesso si associa il dispiacere di vedere questi piccoli abeti fare una brutta fine. Capita infatti di vederli abbandonati sui cassonetti della spazzatura o ridotti a pezzetti e gettati nei luoghi di campagna. Oggi, è vero che la produzione di questi alberelli è appositamente gestita da vivaisti per cui non si intaccano boschi e foreste, ma è pur sempre vero che è poco educativo soprattutto verso i bambini lasciare che una pianta muoia. Del resto saremmo molto tristi se il nostro geranio venisse meno, così come la nostra tanto amata pianta grassa, ecc. così di tutte le piante “domestiche” di cui ci attorniamo. Non si capisce allora perché dovremmo far soffrire tutte le pene al povero “pino” tenuto a temperature troppo elevate,deturpato ed infine gettato via.



Il Telefono Blu ,ricordando comunque che quest’anno probilmente saranno utilizzati un 10% di meno di abeti dalle famiglie bolognesi e un 16% meno di quelle emilano romagnole (dato nazionale 11%) invita al rispetto di queste piante. In Emilia e Romagna gli abeti addobbati nelle famiglie saranno almeno 400.000 solo fra Bologna e provincia 100mila. Saranno soprattutto i piccoli comuni e le realtà della montagna e campagna a mantenere forte la tradizione. Tenere pertanto il meno possibile nelle case chiuse e collocarli in grandi vasi sarà una garanzia per ripiantarli. L’invito poi e a rivolgersi ai vivaisti piu’ prossimi per la salvaguardia. In tal senso l’associazione come ogni anno invita questi ad attivare iniziative di questo tipo. “Salviamo il Pino e la tradizione” lo slogan della iniziativa.