E’ stata restituita questa mattina ai sassolesi, in una sorta di anticipato regalo di Natale, la Peschiera Ducale, per molti anni preclusa alla vista da piazzale Roverella, a causa di un alto palazzo. Edificio che in questi giorni, grazie al finanziamento previsto da una legge regionale sugli edifici ‘incongrui’ è stato abbattuto.

Le operazioni di abbattimento sono cominciate il 24 novembre scorso e hanno rispettato sia il delicato monumento adiacente allo stabile, sia la zona centrale della città e le sue esigenze in termini di rumori e polvere.
Si tratta di una delle prime operazioni portate a termine in Regione e legate alla legge sugli ‘incongrui’, seguita per la sua importanza con attenzione da Regione, Provincia di Modena e Sovrintendenze di Bologna, Modena e Reggio Emilia.

Nel progetto di sistemazione di piazzale Roverella, la Peschiera Ducale resterà d’ora in poi visibile, circondata solo da un muro di cinta.
Il progetto della Peschiera (più nota ai sassolesi con il nome di Fontanazzo), si deve all’Avanzini, in collaborazione con l’architetto, scenografo e idraulico Gaspare Vigarani.
Morto l’Avanzini, l’opera fu terminata nel 1692 dallo scultore e fontaniere Antonio Aragona.
Costruita sull’accesso per i giardini sfruttando parte dell’antico fossato castellano, la monumentale fontana, all’epoca denominata “teatro delle fontane”, presentava un’articolata scenografia ripartita in tre ordini ed ornata da statue, grotte, nicchie, mosaici, stucchi, fontane e balconate per i musici. Sul fondo la Peschiera era chiusa da un’alta quinta a forma di montagna, sormontata dall’aquila simbolo della casata estense, che ne è tuttora il segno distintivo e noto a tutti i sassolesi.