Le famiglie italiane disertano sempre più i ristoranti ed anche per Natale, e per il cenone di Capodanno, la tendenza non migliorerà. Parola della Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi che ha realizzato un’indagine tra i propri associati sull’andamento delle prenotazioni in vista delle festività natalizie.


Non solo; mentre durante l’anno a rinunciare al ristorante sono soprattutto le famiglie, le prossime feste porteranno un drastico calo anche della clientela d’affari: nove società su dieci, sostiene la Fipe, stanno infatti riducendo le spese per gli auguri.
”Questo è un chiaro segnale della profonda crisi economica dalla quale il paese non riesce a sollevarsi” afferma il direttore generale della Fipe-Confcommercio, Edi Sommariva, sostenendo come, nonostante il blocco dei prezzi invocato di Billè, i consumi al ristorante non mostrino di essere stati stimolati. ”Vuol dire – aggiunge Sommariva – che gli italiani non hanno proprio più soldi”.

Così, a pochi giorni dal pranzo di Natale i ristoratori hanno raccolto prenotazioni solo per il 40 per cento dei coperti previsti mentre cala il numero dei locali che resteranno aperti e il numero dei coperti previsti. Anche S.Silvestro, dice la Fipe, sarà trascorso di più in casa e in piazza. Nel complesso, ha calcolato l’organizzazione, il fatturato del 2004 è stato giudicato in flessione per quasi il 60% dei ristoratori contro un 30% che ha dichiarato un incremento. Il saldo è comunque negativo per il 30% circa, con il 66,7% degli esercenti che indica nelle famiglie la tipologia di clientela che più si è allontanata dall ristorazione, seguita dai turisti, visti anche loro in calo dal 50% dei ristoratori.
Alla domanda posta dalla Fipe agli esercenti se la situazione stia migliorando nel mese di dicembre, ha risposto negativamente il 67% e affermativamente il 33% circa.

Per pranzare fuori a Natale, in ogni caso, la Fipe assicura che gli italiani tireranno fuori gli stessi soldi spesi lo scorso anno. Per il pasto natalizio completo si spenderanno in media 48,7 euro (1,5% in più). Nonostante i prezzi invariati circa 400 mila persone diserteranno il ristorante con una variazione in negativo del 7% sul 2003. In calo anche i ristoranti aperti: solo 52 mila saranno pronti ad accogliere clienti, cioè 3.850 ristoranti in meno rispetto alle aperture del Natale 2003.
In totale la Fipe prevede 4,6 milioni di coperti per un fatturato complessivo di 226 milioni di euro con un calo del 5,8% sul fatturato natalizio del 2003. Tale percentuale negativa, dice l’organizzazione, va ad aggiungersi a quella già incisiva registrata nel corso dell’anno, pari al 4,8% (con un perdita di fatturato pari a un miliardo di euro) e di gran lunga superiore a quella del 2% stimata in settembre.

Per San Silvestro saranno 5,7 milioni, con una flessione di circa 300.000 presenze rispetto al 2003, i clienti che trascorreranno l’ultima notte dell’anno in uno dei 63.000 ristoranti aperti (2.000 meno dell’anno scorso). La cena del veglione costerà in media 94 euro, facendo registrare un calo dei prezzi pari all’1% sul 2003. La spesa complessiva sarà pari a 536 milioni di euro con un calo del fatturato del 5,6% sul 2003.
Il menù della notte di San Silvestro sarà accompagnato soprattutto da spumante, scelto da 9 ristoranti su 10, e dolci della tradizione locale serviti nel 70% dei ristoranti. Non mancheranno, tuttavia, panettone nel 50% dei locali e pandoro nel 25% dei casi. Le aperture dei ristoranti saranno superiori, seppur di lieve misura, nel Centro (90%) rispetto all’83,4% del Nord e all’82,1% del Sud.