“Bisogna superare le polemiche sul nucleare percorrendo con decisione la strada dello sviluppo delle energie alternative rinnovabili che permettono di valorizzare al meglio le opportunità naturali di cui l’Italia dispone come il sole e le biomasse”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nonostante in Italia, rispetto alla Germania, si abbiano potenziali solari doppi o tripli rispetto a quelli tedeschi, in tutto il territorio nazionale sono stati installati pannelli solo per 1 MW di potenza, contro gli 81 della Germania e i 135 del Giappone.

Bisogna investire sulla ricerca per garantire – sostiene la Coldiretti – la compatibilità economica di una risorsa come la luce di cui l’Italia dispone in abbondanza e che va per questo inserita a pieno titolo nel progetto complessivo di sviluppo energetico del paese. L’energia fotovoltaica che – riferisce la Coldiretti – è affidabile e in termini di bilancio ambientale complessivo la produzione di energia elettrica con questo sistema permette un consistente risparmio di combustibili fossili: per ogni KWh ottenuto da fotovoltaico si risparmiano 222 grammi di gasolio impiegato nelle centrali termoelettriche e quindi si evita l’emissione in atmosfera di 0,79 kg di CO2. E il settore agricolo può contribuire positivamente tanto che l’installazione di pannelli solari sul tetto di una stalla può garantire la disponibilità di energia elettrica per il consumo di una intera famiglia. Un’altra alternativa è rappresentata – continua la Coldiretti – dall’utilizzo delle biomasse che consentono di produrre energia dal riciclaggio di prodotti naturali come i residui di lavorazione del legno e che, per tecnologia di utilizzo, sono più simili ai combustibili fossili tradizionali, ma non comportano nessun incremento in atmosfera di anidride carbonica.

Una opportunità resa possibile in Italia dalla disponibilità di superfici boschive che per oltre 400.000 ettari – precisa la Coldiretti – potrebbe permettere in alcune aree del territorio montano un utilizzo sostenibile delle risorse locali e rappresentare con la raccolta del legno una forma di integrazione del reddito delle imprese contro lo spopolamento. Da un ettaro di canna comune delle aree golenali – conclude la Coldiretti – è possibile produrre biomasse sufficienti a scaldare tre appartamenti di 100 mq o energia elettrica per le esigenze di una intera famiglia.