Definisce la ”situazione tragica”
ed alla domanda su cosa manca risponde ”praticamente tutto”.
Ignazio del Castillo, Procuratore regionale presso la corte dei Conti dell’ Emilia-Romagna, che fra i suoi compiti ha anche quello di promuovere l’azione di responsabilita’ di fronte agli sprechi di denaro pubblico, nella relazione con la quale ha aperto a Bologna l’anno giudiziario 2005, non e’ andato per il sottile. ”Scarse risorse” che con i tagli annunciati dal governo ”accresceranno le difficolta’ operative della procura”.


In totale in Procura lavorano quattro magistrati (il procuratore e tre vice) per tutta l’Emilia-Romagna. Non sta molto meglio la Corte che puo’ contare su sette magistrati, scesi di una unita’ rispetto all’ anno passato. In procura ci sono solo 10 impiegati fra cui un dirigente laureato ed un part-time per quattro mesi all’ anno. Mediamente quindi ogni giorno sono presenti (tenendo conto di ferie, malattie o impegni esterni) otto dipendenti. ”Non abbiamo una macchina per eseguire accertamenti diretti. Spesso usiamo i mezzi pubblici, a spese nostre quando si tratta di trasferte di rappresentanza – esemplifica Del Castillo – non abbiamo neanche collaboratori sui quali contare per accertamenti diretti. Neanche un commesso che apra la porta”. In questo quadro ”possiamo contare solo sulla collaborazione degli uomini della Guardia di finanza e dei Carabinieri” mentre ”abbiamo enormi difficolta’ a nominare consulenti tecnici per le perizie perche’ sono molto costosi”.

Da qui l’esigenza di utilizzare le perizie chieste dalla Procura della Repubblica in tutti i casi in cui la magistratura oltre al reato persegue un presunto danno all’ erario. Ma da qui anche l’invito del procuratore Del Castillo al collega di Enrico Di Nicola, capo della Procura di Bologna, presente all’ inaugurazione dell’anno giudiziario, alla collaborazione massima fra i magistrati inquirenti delle due procure.

Se questi sono i limiti operativi della Procura e della Corte, nel 2004 i magistrati non sono stati certo inattivi. Sono stati pronunciati ben 5283 giudizi in materia pensionistica. In totale sono scesi da 12693 a 10.100 perche’ nel frattempo sono stati depositati ben 2744 nuovi ricorsi. L’ arretrato dovrebbe raggiungere livelli giudicati accettabili solo fra tro o quattro anni. Nei giudizi di responsabilita’ ci sono state 68 sentenze fra cui 41 di condanna per un importo complessivo di oltre 1,5 mln di euro. 13 riguardano il concessionario della riscossione dei tributi della provincia di Bologna (la societa’ facente capo alla ex Carisbo, oggi Gruppo SanPaolo Imi) per il danno arrecato alla Camera di Commercio per la mancata riscossione di quote di tributo camerale.

In materia di giudizi di conto (quelli delle amministrazioni pubbliche come regione, comuni, province, comunita’ montane, consorzi o altri enti di natura pubblica o a maggioranza pubblica come le societa’) 509 sono stati dichiarati estinti dopo cinque anni dal deposito mentre il numero globale dei giudizi giacenti e’ salito da 10.002 a 12.235. La crescita’ e’ dovuta al deposito di numerosi conti da parte di enti locali ”anche in conseguenza dell’ attivita’ delle sezione della Corte” che punta a creare una anagrafe degli agenti contabili degli enti locali. Ma qui Del Castillo ha tenuto a rilevare che e’ ancora altissimo da parte dei Comuni (338 su 341) l’inadempimento dell’obbligo di depositare tutti i conti degli agenti contabili esterni che riscuotono denaro di pertinenza dell’ ente. Evidente in questo caso la difficolta’ di far fronte alla mole dell’ arretrato ed ai nuovi giudizi.

In materia di consulenze ed incarichi esterni sono in corso 88 istruttorie. Si tratta di un numero non elevato – ha osservato Del Castillo – ma certamente destinato a crescere dopo le disposizioni della finanziaria 2005 che ha codificato limiti e condizioni per il conferimento.
Piu’ in generale Del Castillo ha tenuto a ribadire che la Procura della Corte non da’ patenti di buona o cattiva amministrazione, ma esamina i conti ed istruisce le pratiche se ne ravvisa le condizioni su ”episodi singoli che ci vengono segnalati anche dalle notizie di stampa”. Puo’ darsi che il fenomeno della cattiva gestione del denaro pubblico in Emilia-Romagna sia rilevante come a volte sostiene la stampa – ha tenuto a dire Del Castillo parlando con i cronisti al termine della cerimonia – ”ma non ne abbiamo conoscenza diretta attraverso denunce. In ogni modo per questi casi ci sono gli organi di revisione interna che dovrebbero combatterli e poi segnalarli alla Procura regionale della corte”.