“Prezzi sotto controllo per frappe, cenci, bugie e gli altri dolci tipici del carnevale che per la prima volta mettono alla prova il nuovo paniere Istat modificato per il 2005 proprio con l’inserimento della pasticceria fresca tra le spese degli italiani sulle quale misurare l’andamento dell’inflazione”.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che Berlingozzi e Cenci in Toscana, Cicerchiata in Abruzzo, Brugnolus e Orillettas in Sardegna, Galani in Veneto, Sfrappole in Emilia Romagna, Bugie in Liguria, Chiacchiere in Basilicata, Struffoli e Sanguinaccio in Campania, Crostoli in Friuli, Frappe e Castagnole nel Lazio, Pignolata in bianco e nero in Sicilia e Grostoi in Trentino, sono le specialità gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono durante il periodo di carnevale.

Una tradizione che – sottolinea la Coldiretti – si ripete anche quest’anno con la novità del monitoraggio dei prezzi su una spesa che raggiungerà, secondo la Confartigianato, circa 100 milioni di euro per acquistare oltre 17 mila tonnellate di frittelle e castagnole e circa 3.200 tonnellate tra frappe, chiacchiere e galani. Il carnevale italiano – ricorda la Coldiretti – prende le mosse dalla tradizione della campagna quando la festa segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia.

I banchetti carnevaleschi – continua la Coldiretti – sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale. Il festeggiamento del carnevale è un fenomeno che resiste nel tempo e coinvolge milioni di italiani con le golosità tipiche che la Coldiretti attraverso un monitoraggio regione per regione ha voluto ricordare.