Come ideale anteprima della grande mostra su Nicolò dell’Abate, che sarà inaugurata il 20 marzo al Foro Boario di Modena, sono tornati all’antico splendore i dipinti che l’artista modenese (famoso e celebrato anche in Francia, fra Fontainebleau e Parigi) realizzò nel 1546 nella sala del Fuoco del Palazzo Comunale di Modena.

Le opere raccontano la Guerra di Modena del 43-42 a.C., un conflitto civile, seguito all’uccisione di Cesare, che si concluse con l’accordo fra Antonio, Emilio Lepido e Ottaviano, e la costituzione del secondo triumvirato: un episodio simbolico che consentiva di glorificare i valori di concordia e di pace che dovevano trionfare anche nella Modena del XVI secolo.

Il restauro delle opere, progettato dal Museo civico d’arte con la consulenza di Vincenzo Gheroldi, docente di Tecniche artistiche all’Università di Bologna, si è reso necessario perchè i dipinti presentavano preoccupanti sollevamenti della pellicola pittorica, rigonfiamenti e rotture per la caduta di calcinacci dalla parete. In tre mesi di lavoro i dipinti sono stati consolidati e appianati e alcune porzioni ritoccate all’acquerello per lasciare intravedere i rifacimenti senza disturbare la visione.

”Le analisi preliminari hanno svelato che, al contrario di ciò che si credeva, Nicolò dell’Abate non ha realizzato un affresco – spiega Francesca Piccinini, direttore del Museo civico d’arte – Infatti non ha dipinto sull’intonaco bagnato seguendo un disegno preparatorio, ma ha utilizzato colori a tempera su intonaco secco e semisecco e ha sovrapposto corpose stesure di colore”.

Il restauro è uno degli interventi progettati in occasione della mostra che dal 20 marzo al 19 giugno celebrerà Nicolò dell’Abate con 240 opere provenienti anche dagli Uffizi di Firenze, dal Louvre di Parigi, dal Metropolitan di New York e dalla National Gallery di Londra. Accanto al ritrovamento delle lunette con paesaggi e del festone vegetale dipinti sulla parte alta delle pareti di quella che un tempo era la Sala del Paradiso della Rocca di Scandiano, è stato restaurato il ‘Cristo caduto sotto la croce e la Veronica’ nel chiesa di Santa Maria degli Angeli di Busseto, nel parmense. La Soprintendenza al patrimonio storico e artistico di Modena e Reggio Emilia ha inoltre avviato il recupero dei frammenti di decorazione murale provenienti dalle Beccherie.