Una Pasqua bagnata e un lunedì di Pasquetta incerto non hanno tolto agli italiani la voglia di fare la tradizionale gita fuori porta, magari in agriturismo. Sono stati quasi duecentomila gli irriducibili della scampagnata in aziende agrituristiche, a contatto con la natura, gli animali e il cibo genuino.


Come previsto da Coldiretti, nonostante il tempo incerto, intere famiglie o gruppi di amici non hanno rinunciato ad organizzare pic-nic all’aria aperta negli oltre 750 parchi e aree protette nazionali, a recarsi nelle aziende agricole per acquistare o consumare le specialità dei campi, ma anche attraversare le quasi 150 strade del vino e quelle dell’olio e delle altre specialità dove ripercorrere i primati gastronomici nazionali. Una occasione – spiega l’organizzazione agricola – per abbandonare le città e riscoprire il gusto di stare insieme all’aria aperta con i sapori semplici della tradizione portati da casa, preparati in piena autonomia sul posto o serviti dai molti centri di ristoro presenti.

E se in oltre il 60% degli agriturismo italiani c’è la possibilità di consumare cibi e bevande, per rispondere alle richieste di turisti sempre più esigenti, in ben sette su dieci – ricorda la Coldiretti – sono offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il treeking, mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Ma la gita in agriturismo è anche l’occasione per far conoscere, soprattutto ai bambini, gli animali di fattoria (galline, mucche, cavalli), assistere alla mungitura, alla posa delle uova od imparare a fare il formaggio o la pasta fatta in casa ed anche per vedere affascinanti strumenti di lavoro ed attrezzature agricole, moderne e del passato, dal vecchio aratro ai potenti trattori.

Molti agriturismo – fa notare la Coldiretti – mettono a disposizione anche spazi attrezzati per pic-nic all’aria aperta che rispettano le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.

Nel 2004 l’agriturismo italiano – indica la Coldiretti in base ai dati di Terranostra – ha fatto registrare un bilancio annuale di 3 milioni di ospiti (costante rispetto allo scorso anno), dei quali 600.000 stranieri, per un fatturato complessivo di circa 800 milioni di euro realizzato dalle oltre 13.000 aziende (+4%) nazionali, delle quali 7.700 offrono servizi di ristorazione (+2,5%) e 10.000 (+2%) con alloggio garantito da 140.000 posti letto (+7%).

E tra i clienti – aggiunge l’organizzazione agricola – non sono mancati gli stranieri (25%) e i giovani (55%) con età compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie ad un notevole miglioramento del settore, che e’ in grado di offrire servizi diversificati tra loro che attirano non solo gli amanti della buona cucina e della serenità, ma anche escursionisti, nostalgici delle antiche tradizioni, sportivi, creativi e amanti dell’avventura. L’agriturismo – conclude la Coldiretti – è sviluppato sull’intero territorio nazionale anche se il maggior numero di strutture secondo l’Istat si registra al Nord (5.955) seguito dal Centro Italia (3.898) e dal Sud e Isole (2.678).