In alcune zone di Modena ci sono stati allagamenti in cantieri, a causa del Canalazzo di Freto che non riusciva a scaricare la massa d’acqua nel Secchia in piena. E’ stato allora deciso di immettere, attraverso condutture sotterranee, le acque del Canalazzo nel canale Naviglio che, pur con una grossa portata d’acqua, era ancora in grado di ricevere.

Nel primo pomeriggio la situazione meteo è migliorata anche se i tecnici, per precauzione, hanno deciso di mantenere chiusi i ponti, in attesa di un ulteriore abbassamento del livello delle acque.

Nel reggiano il culmine della piena, pari a 11 metri, è stato rilevato alle 7 all’idrometro di Sorbolo della rete di Protezione civile: nella tarda mattinata è iniziato un lento abbassamento del flusso, e il ponte sull’Enza – se la situazione non si aggraverà – potrebbe essere riaperto al traffico nell’arco di poche ore. Sul fronte frane, ci sono stati aggravamenti di smottamenti preesistenti e situazioni di criticità – rileva l’Amministrazione provinciale – in particolare nei comuni di Baiso e Canossa, mentre a Onfiano di Carpineti sono in corso interventi per sistemare un tratto della provinciale Fondovalle-Tresinaro, danneggiato da un movimento franoso.

Allarme allagamenti anche nel forlivese. A causa delle forti piogge che da oltre 48 ore battono incessantemente l’Appennino e la pianura romagnola, i fiumi sono in piena e in diversi punti le acque del Ronco e del Bidente sono uscite dagli argini, allagando golene e zone circostanti. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e della protezione civile, che hanno recuperato animali rimasti bloccati nelle stalle e nei ricoveri raggiunti dalle acque; alcune pecore sono state però travolte dall’inondazione e sono morte. Per precauzione sono state chiuse al traffico alcune strade il cui percorso è nelle vicinanze dei fiumi, e sono cominciati i lavori di innalzamento di barriere protettive, con sacchi di sabbia, di fronte alle abitazioni maggiormente in pericolo di allagamento.