Da domani al 26 giugno, in PaggeriaArte, arriva ‘Olinsky, dipingere non è difficile, ma…‘, nuova mostra organizzata dall’associazione culturale ‘Betta Frigieri’ con il patrocinio del servizio attività culturali del Comune.

Una mostra ‘sui generis’ che verrà inaugurata domani alle 18, e che sicuramente non potrà che appassionare i visitatori. L’artista è Paolo Sandano, in arte Olinsky ovvero: l’anima russa di un pittore veneziano. La formazione artistica di Sandano può dirsi interamente veneziana, avendo frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia. In questa città ha anche iniziato ad esporre in varie collettive nell’ambiente della Fondazione Bevilacqua -La Masa a partire dai primi anni ’80. Dal 1995 cambia completamente indirizzo artistico utilizzando lo pseudonimo di Olinsky, con il quale inizia ad operare scorribande nel mondo dell’arte contemporanea.

Possiamo certamente considerare Sandano – Olinsky nipote di quegli artisti che nella seconda metà dell’Ottocento a Milano si riunivano per organizzare esposizioni umoristiche, in polemica con le manifestazioni ufficiali, o delle correnti che hanno esaltato il non – sense e l’ironia come armi contro la razionalità e la convenienza delle regole pratiche. Al di là delle discendenze artistiche di Sandano, la sua pittura fornisce un critico giudizio sul “sistema-arte”, ossia quel sistema per il quale un artista “troppo serio” può continuare a “fare ricerca” senza suscitare particolare attenzione, mentre, forse, mascherandosi può essere più penetrante, si può permettere di farsi un baffo del giudizio critico, dei concetti estetici. Le due figure, quella reale di Sandano e quella fittizia di Olinsky, possono e potrebbero anche convivere, anche se per ora Sandano è interamente “abitato” dal demone – Olinsky.

Le opere odierne di Sandano presentano paesaggi vuoti, dove i topi, protagonisti onnipresenti, ficcanaso, simbolici della sua pittura, “ballano” ed alo stesso tempo guidano nella trama del quadro. Quello che resta è il piacere ed il divertimento di ritrovare una dimensione infantile, l’invito a lasciarsi andare alla fantasia, all’ironia, all’allegria, ma si tratta forse di una “allegria da naufragi”. E’ infatti convinzione diffusa che al fondo del lavoro di Sandano vi sia una dose di amarezza, qualcosa che si maschera nell’ebbrezza della fantasia, ma porta dentro di sé un segno, la memoria di una pittura impossibile e l’anarchia della sua parodia.

La mostra rimarrà aperta da domani al 26 giugno con i seguenti orari:
mercoledì 16-20; giovedì 21-23;
venerdì 16-20; sabato 10-13 e 16-20; domenica 10-13 e 16-20.