Nel 2004 gli automobilisti dell’Emilia-Romagna hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro automobili 2.123 milioni di euro pari al 9,21% dei 23.060 milioni di euro spesi a livello nazionale. La spesa annua per autovettura è stata in Emilia-Romagna di 827 euro, contro una media nazionale di 661 euro.

Queste le stime dell’Osservatorio Autopromotec, diretta emanazione della più importante rassegna espositiva mondiale di attrezzature e prodotti per autofficine, la cui 21a edizione verrà inaugurata domani (18 maggio) nel quartiere fieristico di Bologna e resterà aperta fino al 22 maggio. Significativa sarà anche la presenza degli espositori emiliano-romagnoli. Sulle 756 aziende italiane presenti ben 185 hanno la loro sede principale nella regione.




L’Emilia-Romagna, per la spesa in manutenzione e riparazione del proprio parco di 2.566.077 automobili, si colloca al terzo posto della graduatoria nazionale per regioni, preceduta dalla Lombardia al primo posto e dal Lazio al secondo posto. E’ ovviamente Bologna la provincia dell’Emilia-Romagna che registra con 522 milioni di euro la spesa più alta per manutenzioni e riparazioni di automobili eseguite nel 2004, seguono Modena con 383 milioni di euro, Reggio Emilia con 249 milioni di euro, Parma con 216 milioni di euro e Ravenna che, con 179 milioni di euro, chiude la graduatoria delle prime cinque province emiliano-romagnole.




In Italia, rispetto al 2003 il fatturato per attività di autoriparazione ha avuto nel 2004 un incremento del 3,29%. Secondo l’Osservatorio Autopromotec, il fatturato dell’attività delle autofficine dovrebbe continuare a crescere con un tasso compreso tra il 2 e il 3% annuo. Diversi fattori influiscono sulla dinamica del settore. Un effetto di contenimento della spesa è esercitato dalla forte accelerazione che si è avuta negli ultimi anni nel rinnovo del parco circolante anche a causa degli incentivi alla rottamazione. Ma vi è anche un altro fattore che tende a contenere la spesa ed è l’innovazione tecnologica che interessa in modo sempre più incisivo le automobili. La qualità del prodotto è notevolmente migliorata negli ultimi anni e ciò ha consentito di allungare gli intervalli di manutenzione e ha comportato un minor ricorso alle officine per eseguire le riparazioni.



A questi fattori che tendono a contenere il fatturato dell’autoriparazione se ne contrappongono però altri che operano in senso contrario. In particolare la crescente complessità dell’automobile e la massiccia introduzione dell’elettronica rendono più difficile e costoso intervenire sugli autoveicoli. A ciò si aggiunge un altro aspetto che in futuro influenzerà l’attività di assistenza: è la tendenza a rendere sempre più restrittivi gli standard relativi alla sicurezza e al contenimento delle emissioni inquinanti. Secondo l’Osservatorio Autopromotec la crescente complessità dell’attività comporterà un costante aggiornamento delle dotazioni di attrezzature e un maggiore impegno degli autoriparatori nelle attività di formazione. La chiave di volta per restare sul mercato sarà dunque il costante aggiornamento degli operatori e il sistematico adeguamento delle strutture. E’ per questi motivi che il settore dell’autoriparazione attende con particolare interesse Autopromotec 2005 che sarà un’occasione, oltre che per dibattere i problemi del settore, anche per una presa di contatto tra gli operatori e quanto di più avanzato sta maturando nel mondo dell’autoriparazione.