La Polizia di Stato di Modena, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, sta eseguendo 11 ordinanze di custodia cautelare e 2 provvedimenti di fermo a carico di altrettanti soggetti, ritenuti componenti di una pericolosa associazione a delinquere, formata da cittadini albanesi, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.


Numerose le perquisizioni in corso, che hanno portato al sequestro di telefoni cellulari, ricevute bancarie per il versamento di somme di denaro in Albania e documenti falsificati.

E’ stato inoltre accertato, nelle indagini svolte con la collaborazione della Polizia Municipale di Modena, che le donne venivano ”comprate” direttamente in Romania e in Albania dalle famiglie di origine e, una volta giunte a Modena, avviate alla prostituzione per riscattare il prezzo dell’acquisto agli sfruttatori. Al termine del periodo di riscatto, durante il quale le donne erano tenute in condizioni di assoluta privazione della liberta’ personale e fisica, dopo aver saldato integralmente il loro debito alcune donne decidevano di rimanere all’interno dell’organizzazione iniziando a gestire direttamente nuove ragazze: in questo modo, rileva una nota della Polizia, il gruppo criminale poteva allargare la propria attivita’, alimentando il circuito illecito con nuove risorse umane e soppiantando con la forza altri gruppi criminali.

Servizi di osservazione e pedinamento hanno permesso agli investigatori della squadra mobile di ricostruire l’attivita’ dell’organizzazione criminale e di verificare come questa, nel tempo, ”aveva assunto una posizione delinquenziale di assoluto rilievo in tutto il Centro-Nord italiano”.