E’ allarme fumo passivo per i bimbi italiani, infatti in una famiglia su due c’è almeno un genitore fumatore. A riferirlo è Francesco Forastiere, del dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma/E che, insieme all’epidemiologa Claudia Galassi, del Centro di Prevenzione Oncologica di Torino, ha coordinato i lavori del gruppo collaborativo Sidria-2, un pool di esperti su tutto il territorio nazionale che ha analizzato la salute respiratoria dei bambini italiani rilevando che, senza grosse variazioni negli ultimi dieci anni, uno su 10 soffre d’asma.


Lo studio, finanziato dal ministero per la Salute – Agenzia sanitaria dell’Emilia-Romagna, ha coinvolto oltre 36.000 bambini (20.000 di 6-7 anni e oltre 16.000 di 13-14 anni), distribuiti in 13 centri di nove regioni italiane.

I risultati dell’indagine, pubblicata nell’ultimo numero della rivista ”Epidemiologia e Prevenzione”, indicano per l’asma tra bimbi e adolescenti italiani una frequenza simile o comunque di poco aumentata rispetto al 1995, quando fu condotto lo studio Sidria-1, mentre la frequenza di disturbi allergici come rinite o dermatite allergica risulta in aumento.

Molti bambini asmatici non sono curati come si dovrebbe, specie nelle famiglie meno abbienti, denuncia la Galassi, troppi sono esposti a condizioni ambientali che favoriscono le malattie respiratorie, come il fumo passivo e lo smog, infatti oltre il 60% dei bambini vive in zone fortemente inquinate dal traffico di auto o camion.

Ma gli esperti puntano il dito anche su fattori di rischio prima poco considerati, come la presenza di alti tassi di umidita’ e muffe nelle abitazioni e l’obesita’ infantile, favorita dalle troppe ore trascorse davanti alla tv e da un’alimentazione ipercalorica povera di frutta e verdura e ricca di bevande zuccherate gassate.

Eppure puntare sulla prevenzione attenuerebbe queste problematiche, hanno rilevato gli esperti: ”abbiamo calcolato – sottolinea Forastiere – che tra il 15% e il 20% delle malattie respiratorie dei bambini e degli adolescenti potrebbero essere eliminate attraverso interventi di risanamento delle abitazioni (eliminando umidita’ e muffe), evitando che respirino i fumi prodotti dalle sigarette e riducendo sensibilmente l’esposizione a inquinanti da traffico”. Le dolenti note si sentono anche sul fronte terapeutico, infatti secondo i genitori il controllo della malattia e’ insufficiente per il 20-25% dei bambini e dei ragazzi asmatici.

La proporzione di bambini mal curati aumenta nelle classi sociali piu’ svantaggiate, dove e’ maggiore il ricorso alle cure ospedaliere e minore e’ il ricorso a test diagnostici, quindi a interventi preventivi. Il quadro d’insieme delinea una situazione assistenziale ancora insoddisfacente, soprattutto per quanto concerne le classi socioeconomiche piu’ deboli.

L’indagine Sidria-2 (Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell’Infanzia e nell’Ambiente), sarà presentata domani durante l’incontro ‘Epidemiologia dell’asma e delle allergie nell’infanzia in Italia’ presso la ASL Roma/E.