Centomila euro per l’internazionalizzazione delle imprese modenesi. Il contributo è stato deliberato dalla Provincia a favore del Cofim (Consorzio fidi Modena) il quale assiste le aziende nei programmi di penetrazione commerciale in paesi extra Ue.

Più in concreto si tratta di aiuti che vanno a finanziare studi di fattibilità e assistenza tecnica all’estero e partecipazione a gare internazionali. Il finanziamento copre l’anno 2005 e rientra nei programmi di sostegno alle imprese della Provincia.

“L’internazionalizzazione delle imprese – sottolinea l’assessore agli Interventi economici Morena Diazzi – costituisce una frontiera irrinunciabile per lo sviluppo del nostro sistema produttivo. Modena è una realtà che in questi anni ha raggiunto buoni risultati, ma allo stesso tempo il suo sviluppo futuro dipende dalla capacità di rendere più stabile la sua presenza commerciale sui mercati esteri”.

L’export modenese dell’anno 2004 ha registrato un aumento del 7,4 per cento, raggiungendo in valore assoluto gli 8,4 miliardi di euro contro i 7,8 del 2003. A livello nazionale l’aumento è stato leggermente inferiore (più 6,1 per cento). Il dato modenese risulta sostanzialmente in linea con quello regionale, dove Modena e Bologna in valore assoluto risultano le province maggiormente esportatrici con quantitativi sostanzialmente identici.

Le esportazioni modenesi al di fuori dell’area Ue sono aumentate in misura doppia rispetto a quelle intra Ue (rispettivamente più 10,1 e più 5,3 per cento). Al di fuori dell’Europa le vendite sono risultate buone negli Stati Uniti (più 5,9 per cento), in Giappone (più 27,3 per cento), nell’Europa dell’Est e in Russia in particolare (più 31,9 per cento) oltre che nel Medio Oriente (più 14,7 per cento).

A livello settoriale sono risultate protagoniste delle buone performance di Modena soprattutto le imprese meccaniche specializzate nella produzione di macchinari industriali e degli autoveicoli. In forte progresso anche le vendite di prodotti alimentari, mentre flettono le vendite del comparto tessile-abbigliamento (meno 16,7 per cento la maglieria, più 0,3 per cento le confezioni). Per gli altri settori nel complesso i dati evidenziano il rimbalzo delle esportazioni di piastrelle dopo la battuta d’arresto del 2003, nonché la tenuta sui livelli dell’anno precedente del biomedicale.