Nelle vicinanze di ospedali e luoghi di cura di Modena non si potranno superare livelli di rumorosità notturna superiori ai 40 decibel, mentre di giorno il valore potrà arrivare sino a 50. Nelle aree esclusivamente industriali, invece, il tetto è fissato a 70 decibel, indipendentemente dall’orario. Sono due dei limiti fissati dalla “Classificazione acustica del territorio comunale”.

L’adeguamento ad una serie di normative regionali della ‘classificazione acustica’ è stato approvato nel corso del Consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza, l’astensione di Forza Italia e Lega Nord e con il voto contrario di Alleanza Nazionale.

Il documento individua sei aree omogenee in città, assegnando ad ognuna i limiti massimi di rumorosità nelle ore diurne e notturne.
La “classe 1”, dove non si potranno superare i 50 decibel durante il giorno e 40 di notte, è riferita ad “aree particolarmente protette”, e comprende ospedali, luoghi di cura, scuole fino alle medie superiori, parchi, giardini di uso pubblico e aree naturalistiche.
In classe 2, quella delle aree prevalentemente residenziali, i limiti diurni e notturni sono rispettivamente di 55 e 45 decibel.
Le aree di tipo misto (classe 3), ad esempio aree agricole, polisportive, aree militari e il Cimitero di San Cataldo, ammettono rumorosità diurna fino a 60 decibel di giorno e 50 la notte, mentre in area 4 – centri commerciali, aeroporto di Marzaglia, sede dei Vigili del Fuoco – si possono raggiungere i 65 decibel di giorno e 55 di notte.
I limiti salgono a 70 per il giorno e 60 per la notte nella classe 5 che comprende le aree prevalentemente industriali, mentre per le aree esclusivamente industriali si sale a 70 decibel sia di giorno che di notte.

“La classificazione acustica – ha commentato l’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando illustrando il documento – ha due funzioni principali. Da un lato costituisce strumento di pianificazione acustica che, attraverso le procedure di valutazione preventiva di clima e di impatto acustico, consente lo sviluppo dei nuovi insediamenti nel rispetto dei limiti; dall’altro consente la verifica delle situazioni di superamento dei limiti propedeutica all’azione di risanamento”.