La decisione è stata presa: entro metà giugno i proprietari e tutti coloro che occupano il condominio San Matteo di Via San Pietro dovranno liberare l’edificio. Le condizioni igienico sanitarie, il degrado strutturale ed impiantistico, l’assenza di sicurezza della centrale termica, rilevate nel corso dell’ultimo di una serie di sopraluoghi congiunti condotti da Comune, Azienda Usl e Vigili del Fuoco, rappresentano elementi sufficienti per ordinare che l’edificio venga liberato causa inagibilità.

Un degrado, si diceva, già riscontrato durante i diversi sopralluoghi condotti dall’agosto 2004 fino ad oggi. Già in quelle occasioni era stato ordinato ai proprietari di porre rimedio alla situazione inaccettabile registrata negli appartamenti: acqua che fuoriesce dalle tubazioni e che rischia di raggiungere l’impianto elettrico, distaccamento della guaina isolante sui tetti, totale mancanza delle più elementari norme igienico sanitarie, presenza di cumuli di rifiuti, danni alle strutture in cemento armato, cavi elettrici scoperti e non a norma.
A questi elementi, già sufficienti per motivare la decisione del Comune, è andato sommandosi, all’interno dell’edificio, il crescendo dei fenomeni di criminalità registrati dalle Forze dell’ordine: spaccio di sostanze stupefacenti, occupazioni abusive, presenza di clandestini, sia negli appartamenti sia nei garage, disturbo alle persone, in special modo alle famiglie residenti nel condominio e negli edifici limitrofi.

Se, entro metà giugno, l’edificio non verrà lasciato libero da ogni suo occupante – si legge nell’ordinanza – “si procederà allo sgombero coattivo, per il quale si richiede l’assistenza della forza pubblica”: in questo caso, coordinandosi con le Forze dell’Ordine, il Comune si attiverà per organizzare in ogni sua fase l’operazione, garantendo il rispetto delle condizioni di sicurezza sia per chi eseguirà gli interventi sia per le famiglie residenti.