“Era prevedibile che la clandestinità, lo sfruttamento del lavoro nero, la manodopera a basso costo fatta lavorare con turni massacranti arrivasse anche nella nostra zona, coinvolgendo il settore ceramico così come da anni coinvolge quello tessile; è indispensabile porvi immediatamente un freno con un’azione forte e che possa fungere da deterrente per i futuro”.
In questo modo il Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi commenta il blitz avvenuto nei giorni scorsi in un laboratorio ceramico cinese ad opera della Guardia di Finanza, in territorio Fioranese.


“Questa mattina – prosegue il Sindaco – ho personalmente contattato la Guardia di Finanza di Sassuolo per complimentarmi del buon esito dell’operazione e assicurarmi che anche il territorio sassolese sia oggetto di verifica da parte delle fiamme gialle e delle forze dell’ordine in generale. Il Made in Italy rappresenta un valore aggiunto, una marcia in più che le nostre aziende hanno per poter affrontare la sfida del mercato globale: non possiamo permetterci che questo patrimonio venga speso anche da chi non ne rispetta le regole e i principi. Perché non si tratta solamente di un marchio: Made in Italy è un insieme di regole e comportamenti non scritti, uno stile di vita: ben vengano tutte le azioni in grado di difendere quello che rappresenta la nostra identità, a partire dall’azione legale intentata da Assopiastrelle in Florida durante Coverings fino a quanto fatto nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza. Qui, però, non si tratta di salvaguardare solamente il Made in Italy, non si tratta solamente di combattere la concorrenza sleale e favorire nella competizione globale chi opera nel rispetto delle regole. Questa volta – conclude il Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi – si tratta di difendere la dignità delle persone, uno stile di vita che non può accettare lo sfruttamento, stipendi inferiori alla metà di quelli imposti dal contratto nazionale di lavoro, la clandestinità utilizzata come arma di ricatto. Occorre agire presto e bene, reprimendo ogni illecito con fermezza in modo che ogni azione delle forze dell’ordine possa fungere da deterrente per il futuro nei confronti di chi pensa che, in Italia così come a Sassuolo, tutto sia permesso. Non è vero e abbiamo il dovere di dimostrarlo”.