La nuova riforma della PAC nel settore latte fissa, a partire dalla prossima campagna 2006-2007, il premio “disaccoppiato” dalla produzione la cui entità risulterà dalla sommatoria di due valori calcolati: per il 70% sulla base del volume della quota posseduta al netto degli affitti e per il restante 30% sulla base del volume della produzione realizzata nel corso della presente campagna.

È evidente, quindi, quanto l’annata in corso sia strategica per determinare l’ammontare del futuro premio che l’allevatore percepirà dal 2006 in poi indipendentemente dalla produzione.

«L’applicazione della nuova PAC ha bloccato di fatto il ricorso agli affitti di quota in corso di campagna compromettendo seriamente la possibilità, per coloro che intendono mettersi in regola, di poterlo fare – commenta Mario Girolami, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna – Rinnoviamo forti preoccupazioni, già avanzate circa 12 mesi fa durante le fasi di valutazione dell’impatto della nuova PAC sugli allevamenti, che hanno portato al rinvio dell’applicazione del disaccoppiamento a partire dal 2006 per l’impossibilità da parte degli allevatori di ricorrere allo strumento dell’affitto di quota». Confagricoltura Emilia-Romagna è impegnata a livello ministeriale affinché vengano adottate le seguenti misure: 1) la salvaguardia dei diritti degli allevatori indipendentemente dal ricorso all’affitto; 2) calcolo dell’entità del premio solo sulla base del volume della quota posseduta.



«Per questo motivo gli allevatori hanno oggi tutto l’interesse a produrre l’intera quota assegnata – conclude Girolami – evitando quindi l’affitto di quote non prodotte, per garantirsi il massimo di premio per gli anni futuri. Questo lecito interesse delle aziende, più che giustificato dalle nuove regole, fa si che nel corso della presente campagna gli allevatori tenderanno a produrre tutta la quota posseduta mettendo in serie difficoltà gli allevatori che usualmente fanno ricorso all’affitto per regolare la propria posizione nei confronti degli eventuali esuberi produttivi senza incorrere nelle multe».