Sorprende e amareggia che i sindaci interessati non si oppongano con decisione al piano di chiusure estive di 74 piccoli uffici postali, dislocati in tutta la provincia, specie nella Bassa e in montagna.
Lo dichiara il sindacato Slp-Cisl di Modena, che afferma di sentirsi isolato nella sua battaglia per il mantenimento dei servizi postali nelle frazioni e piccoli centri, abitati soprattutto da anziani.


«È chiaro che l’azienda procede con i suoi piani anche grazie alla scarsa opposizione dei Comuni coinvolti – dice il segretario provinciale della Slp-Cisl Antonio Buongiovanni – Abbiamo segnalato il problema per tempo a tutti i sindaci interessati, ma finora nessuno si è fatto vivo.
In questo modo la filiale di Modena di Poste Italiane ha gioco facile nel perseguire una razionalizzazione che rischia di ricadere negativamente sui cittadini-utenti. Basti pensare – continua Buongiovanni – che alcuni uffici stanno per ridurre l’apertura da tre a due giorni la settimana! Non è accettabile assistere senza reagire al taglio di servizi importanti per i cittadini». Anche per questo motivo i sindacati proseguono fino al 5 luglio lo sciopero degli straordinari, iniziato il 6 giugno. Il segretario dei postali Cisl ricorda che in Emilia-Romagna, e a Modena in particolare, la carenza di personale genera una costante emergenza sia al recapito che agli sportelli. «Nel settore recapito trenta zone sono tuttora prive di titolare. Una carenza strutturale che obbliga la filiale di Modena a ricorrere costantemente alle prestazioni aggiuntive e allo straordinario, mentre i pochi portalettere di ruolo e lo scarso contingente di lavoratori precari non riescono a far fronte alla mole di lavoro. La corrispondenza si sta accumulando a macchia di leopardo dalla Bassa all’Appennino – sostiene Buongiovanni – mentre scarseggiano sempre i mezzi aziendali per la consegna».

Agli sportelli la penuria di impiegati emerge ancor di più in questo periodo di pagamento dell’Ici (la cui prima rata scade giovedì 30 giugno), con aumento di code e prolungamento dei tempi d’attesa. Per garantire il presidio degli uffici, la filiale di Modena comanda ogni giorno distacchi di personale da un ufficio all’altro costringendo gli impiegati a percorrere, a volte, distanze superiori ai trenta chilometri.
«La criticità alla sportelleria sta rendendo dura la vita dei direttori degli uffici, tra i quali già si registrano alcune rinunce dettate dall’impossibilità di gestire una situazione senza sbocchi. Di fronte a questi gravi problemi – accusa Buongiovanni – l’azienda mostra la più totale indifferenza e continua a intimorire i lavoratori affinché sopperiscano alle inefficienze organizzative e occupazionali. I portalettere devono usare anche il proprio mezzo privato per recapitare la corrispondenza, mentre – conclude il segretario Slp-Cisl – gli impiegati comandati in distacco devono rispondere sempre e solo “sì”».