Come superare l’esame di Stato, compilare il curriculum vitae, quali percorsi post laurea seguire, come prepararsi all’ingresso nel mondo del lavoro, come consultare e iscriversi all’Albo.
Sono le informazioni e i servizi offerti nel progetto denominato “La Fabbrica degli Ingegneri del domani”, elaborato dall’Ordine degli Ingegneri di Modena in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in particolare con la Facoltà di Ingegneria.


La Fabbrica degli Ingegneri è stata presentata in un convegno che si è svolto oggi – giovedì 30 giugno – nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria.
Vi hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Elisa Abati, il preside di Ingegneria Paolo Tiberio, il presidente del CUP (Comitato Unitario Professioni) Pietro Balugani, liberi professionisti e studenti.
«L’obiettivo del progetto – spiega Elisa Abati, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Modena – è offrire a laureati e laureandi in Ingegneria quinquennale e triennale i supporti per un ingresso consapevole nel mondo del lavoro, particolarmente indirizzato alla scelta della libera professione».
Attualmente gli iscritti alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena sono oltre 2.400 (500 le matricole). Nell’anno accademico 2004/2005 si sono laureati 572 ingegneri (468 maschi e 104 ragazze). Gli iscritti all’Ordine degli Ingegneri di Modena sono, invece, 1.500.


«Per superare l’esame di abilitazione, i futuri ingegneri devono conoscere l’etica, l’ordinamento professionale e i servizi offerti dall’Ordine. È ancora più importante, però, – aggiunge Giorgio Violi, referente del progetto per l’Ordine degli Ingegneri di Modena – che sappiano come rispondere all’esigenza di nuove figure espressa dagli studi tecnico-professionali e dalle imprese. L’ingegnere, infatti, è ancora una professione molto richiesta sul mercato del lavoro».
“La Fabbrica degli Ingegneri del domani” è co-finanziata dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito degli interventi di sostegno a progetti di ordini, collegi, fondazioni e associazioni di rappresentanza di liberi professionisti. Il progetto modenese è stato ammesso al co-finanziamento in quanto rientra negli interventi per lo sviluppo di progetti in collaborazione con Università e Centri di ricerca e trasferimento tecnologico.