«L’esclusione del rappresentante modenese dal cda di Bologna Fiere può essere l’occasione per affrancarsi e costruire finalmente un grande contenitore che collabori e si confronti con pari dignità con gli enti fieristici di Bologna e altre province».
Lo afferma il segretario provinciale Cisl Francesco Falcone intervenendo sul rinnovo del consiglio di amministrazione della Fiera bolognese

Per Falcone non tutto il male vien per nuocere e la perdita del posto nel cda di Bologna Fiere può paradossalmente stimolare Modena Fiere a uscire dal nanismo che l’ha sempre contraddistinta.
«Si tratta di inventare qualcosa che sia in grado di promuovere e valorizzare i prodotti modenesi, numerosi e tutti di qualità. Basta con i complessi di inferiorità! –esorta il segretario Cisl – Credo che Modena abbia le capacità organizzative, gestionali e manageriali per lanciare un suo ente fieristico che esalti le nostre caratteristiche di terra ingegnosa e operosa.

Purtroppo la nostra regione è “Bologna-centrica” e non sempre è capace di valorizzare adeguatamente le specificità dei vari territori. Il nostro non è campanilismo, – assicura Falcone – ma la convinzione che Modena sappia mettere in campo innovazione e progetti senza dover per forza dipendere da altri». Piuttosto il segretario della Cisl invita le istituzioni e le parti sociali modenesi a vigilare affinché Modena non sia penalizzata negli sviluppi della fusione Meta-Hera, e chiede un grande sforzo creativo per rilanciare il nostro sistema socio-economico.
«Per pesare in ambito regionale e nazionale dobbiamo essere più uniti a livello territoriale. Se ci sediamo attorno a un tavolo per concordare quel patto che invochiamo da tempo, sono convinto – conclude Falcone – che possiamo camminare con più forza e autonomia verso un futuro migliore per la nostra comunità».