Agenti della polizia di Stato hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati alla cosca mafiosa di Agrigento che avrebbe imposto il pagamento del pizzo a imprenditori. Gli investigatori hanno individuato i nuovi referenti mafiosi e i boss che sarebbero alla guida della famiglia. Gli arresti sono stati eseguiti ad Agrigento ma anche in altri centri dell’Isola e in provincia di Reggio Emilia.

Diverse anche le perquisizioni con il ritrovamento di armi detenute illegalmente. Le estorsioni della cosca mafiosa registrate dagli investigatori durante le indagini erano dirette non solo agli imprenditori, ma anche ad alcuni dei più noti ristoratori dell’agrigentino. Il blitz che ha portato, secondo gli inquirenti, a ‘falciare’ per la quarta volta dal 1998 la famiglia mafiosa della città dei Templi, è scattato dopo i festeggiamenti che si sono svolti ad Agrigento per San Calogero, protettore della città.