Quali affetti hanno l’abuso di alcol e di sostante stupefacenti sulla guida? D’ora in poi, per ottenere la patente occorrerà saper rispondere anche a questa domanda. L’iniziativa messa in atto dalla Provincia di Reggio prevede infatti un questionario che verrà distribuito a tutte le autoscuole e che sarà oggetto di formazione per gli aspiranti guidatori.

Un’esperienza pilota a livello nazionale che ha incontrato l’approvazione del Ministero dei Trasporti. A partire dal prossimo mese di settembre i quiz su alcol e droghe saranno oggetto di esame per coloro che in provincia di Reggio sostengono la prova in forma orale (patenti cosiddette superiori, revisioni e patenti ai cittadini stranieri), ma presto potrebbero diventare oggetto anche della prova per la patente B.
I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato: il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi, l’assessore alla Solidarietà Marcello Stecco, il direttore della Motorizzazione Civile Antonio Fabbricatore, il responsabile del Diapartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, Gianluca Giovanardi, la direttrice del Sert Angela Dodi, il comandante dei Vigili del Fuoco Flavio Miranceli, l’ispettore della Polizia Stradale e membro dell’Osservatorio provinciale sicurezza stradale, Roberto Rocchi, le associazioni di categoria delle autoscuole, Unasca (Mirko Baraldi) e Federtai (Romolo Gusi) e Marta Dehò, responsabile dell’unità operativa trasporti del Servizio attività produttive della Provincia.


“Si tratta di un’iniziativa trasversale a tre assessorati (attività produttive, solidarietà, mobilità) – ha sottolineato il vicepresidente della Provincia Saccardi – che si colloca a seguito di un passaggio di competenze in materia di autoscuole, dallo Stato alle Province. La Provincia è infatti chiamata a svolgere un ruolo più attivo nei confronti delle autoscuole”. Nello specifico della scheda-quiz, Saccardi ha spiegato che “l’opera di prevenzione tocca in questo modo i diretti interessati, cioè i futuri utenti della strada”. Il vicepresidente Pierluigi Saccardi ha infine espresso l’auspicio affinchè l’esperienza reggiana possa “diffondersi con carattere di obbligatorietà su tutto il territorio nazionale”.


L’assessore alla Solidarietà Marcello Stecco ha parlato di “un’iniziativa sociale di altissimo livello in quanto spazia fra i due ambiti principali quando si parla di sicurezza stradale. Da un lato la responsabilità soggettiva nei confronti della salvaguardia della propria vita e, dall’altro lato, la prevenzione sociale, che dipende da tutti”.
Marta Dehò (servizio attività produttive della Provincia) ha espresso “soddisfazione per la collaborazione fra i diversi soggetti, che hanno lavorato in modo costruttivo. Un coordinamento in questo senso è essenziale, soprattutto dal momento che la Provincia gioca ora un ruolo di primo piano”.


Per Gianluca Giovanardi (Ausl) ha infine sottolineato alcuni dati: “Il 46 per cento dei giovani che muoiono, muoiono a causa di un incidente stradale. Questo è davvero allarmante”. Sempre in merito ai dati è intervenuta Rosella Respogliati (Ausl): “Nel 2004 sono state 1754 le persone segnalate alla Commissione speciale, nel 2005 ad oggi sono 1200. Un trend significativo dal punto di vista quantitativo, ma non solo. Dai colloqui emerge infatti che non c’è percezione del rischio, soprattutto nelle fasce di età più giovani”.
“Sensibilizzare i giovani ad adottare comportamenti consapevoli” questo l’obiettivo del progetto, sintetizzato da Angela Dodi (Sert), mentre Roberto Rocchi (Polstrada) ha definito “vincente la mossa di un coinvolgimento diretto delle autoscuole, che è la sede naturale della formazione degli utenti della strada”.
Infine, Romolo Gusi e Mirko Baraldi, hanno sottolineato “l’attenzione sempre massima da parte delle autoscuole sul fronte della prevenzione”.