Qualcosa si muove nell’industria italiana nel II trimestre 2005. Rispetto al 2004, produzione (-2,4%), fatturato (-2,4%) ed esportazioni (-0,8%) segnano una nuova contrazione, ma appaiono in lieve ripresa se confrontato con il I trimestre di
quest’anno. Anche gli ordinativi risultano in crescita nel confronto tra I e II trimestre.

Questo segnale positivo, però, non è stato sufficiente a rinsaldare la fiducia delle imprese,
le cui previsioni per i mesi estivi risultano infatti pessimistiche. E’ quanto emerge
dall’indagine congiunturale sulle piccole e medie imprese manifatturiere fino a 500
dipendenti, realizzata dal Centro studi di Unioncamere, relativa al II trimestre 2005 e
alle previsioni per il III trimestre dell’anno.
A soffrire di più tra aprile e giugno scorsi sono state le imprese di minori dimensioni (fino a
50 dipendenti). Le medie aziende, invece, hanno retto meglio l’urto di un trimestre
difficile.


Produzione e fatturato nel II trimestre 2005

Rispetto al II trimestre 2004, l’industria manifatturiera registra una contrazione della
produzione e del fatturato del 2,4%, effetto di un andamento particolarmente negativo
delle imprese minori e meno penalizzante per le medie imprese con oltre 50 dipendenti: le
imprese con meno di 10 dipendenti presentano, infatti, un calo del 4,9% per la produzione
e del 5,1% del fatturato; quelle con 10-49 dipendenti un –3,0% per entrambi gli
indicatori; le aziende con oltre 50 dipendenti, invece, un –1,0% per la produzione e –0,7%
per il fatturato. Il Centro risulta l’area in maggior difficoltà: -3,0% la produzione e –3,6% il
fatturato, seguita dal Mezzogiorno (rispettivamente –2,8% -2,4%). Le due ripartizioni del Nord, invece, si mantengono su valori inferiori alla media (-2,2% la produzione e –2,1% il
fatturato). Anche a livello settoriale tutti i valori appaiono preceduti dal segno meno. Fa
eccezione solo l’industria alimentare e delle bevande, che mantiene una situazione di
stabilità (0,0% la produzione e –0,1% il fatturato) rispetto allo scorso anno.
Rispetto al I trimestre di quest’anno, però, la manifattura italiana mette a segno un piccolo
incremento: il saldo tra imprese che dichiarano un aumento e quelle che segnalano una diminuzione dei due indicatori è positivo (+6 per la produzione e + 7 il fatturato). E questo
avviene soprattutto per le industrie del trattamento dei minerali non metalliferi (+22) e
per la meccanica e i mezzi di trasporto (+29).


Ordinativi

Rispetto al 2004, gli ordinativi appaiono in contrazione: -2,6% il dato medio, con le
dimensioni minori che presentano il calo più evidente (-4,9% e –3,2% per le imprese fino
a 10 dipendenti e con 10-49 dipendenti), mentre le medie aziende tengono meglio
(-1,1%). La riduzione degli ordini interessa principalmente le aziende del sistema moda
(-6,0%) e le Altre industrie manifatturiere (-4,5%). La meccanica al contrario tiene
(0,0%).
Rispetto allo scorso trimestre, però, le aziende registrano un incremento degli ordinativi: è
pari a +5 il saldo tra quanti dichiarano un aumento e quanti dichiarano un decremento
degli ordini. I mesi di produzione assicurata sono mediamente 3, con punte di 6 per il
settore dell’energia, gas e acqua e industrie estrattive e di 4 per le aziende meccaniche e
dei mezzi di trasporto.


Export

Scende dello 0,8% il volume delle esportazioni rispetto allo scorso anno, effetto ancora
una volta dell’andamento negativo delle imprese minori (rispettivamente –2,2% e –2,1%
per le due classi dimensioni inferiori) e di un dato di tenuta per quelle medie (0,0%).
A livello territoriale, la situazione più critica interessa il Centro (-2,5%), mentre le altre
ripartizioni registrano valori inferiori alla media.
Da segnalare anche in questo caso la performance dell’industria meccanica e dei mezzi di
trasporto (+2,2%), ma anche di quella alimentare e delle bevande (+2,6%), che, insieme
al segmento delle macchine elettriche ed elettroniche (+0,2%) sono gli unici settori che
presentano un incremento delle vendite all’estero.


Artigianato

Artigianato davvero in difficoltà nel periodo aprile-giugno 2005. Tutti gli indicatori
appaiono in flessione rispetto allo scorso anno (-4,7% la produzione, -4,3% il fatturato,
-5,2% gli ordinativi,-0,9% le esportazioni) ed anche rispetto al I trimestre non sembra ci
siano stati miglioramenti. Ammonta, infatti, a –8 la differenza tra imprese che dichiarano
un aumento e quante dichiarano una diminuzione della produzione e del fatturato e a –5
quella riguardante gli ordinativi.


Previsioni

Sebbene nel trimestre scorso si sia registrata una lieve ripresa, rispetto al I trimestre
dell’anno, e malgrado le imprese abbiano una produzione assicurata mediamente buona, le
previsioni riguardo all’andamento del III trimestre si rivelano alquanto pessimiste. E’ pari a
–10 il saldo tra attese di incremento e previsioni di decremento della produzione e a –8
quello relativo al fatturato. I timori vengono condivisi da tutte le dimensioni d’impresa,
sebbene siano più accentuati nelle imprese minori (-18 il saldo per le imprese con meno di
10 dipendenti) e in quelle artigiane (-16 il saldo relativo alla produzione e –15 quello sul
fatturato). Le più pessimiste appaiono le imprese del Nord-Ovest e del Centro, seguite da
quelle del Nord-Est. Lievemente positiva, invece, la previsione delle imprese del
Mezzogiorno (+3 e +5 il saldo per produzione e fatturato).
Non tutti i settori, però, vedono ombre nel prossimo futuro. Fanno eccezione le aziende
dell’Energia, gas, acqua e industrie estrattive (+6 il saldo tra previsioni di incremento e di
decremento della produzione e a +3 quelle del fatturato), quelle alimentari e delle
bevande (+4 e +6), mentre il settore della meccanica e dei mezzi di trasporto non prevede
sostanziali variazioni rispetto al trimestre scorso (0 e +1).