Secondo rilevazioni della Camera di Commercio, sono 7.034 gli imprenditori, soci o amministratori di nazionalità extracomunitaria operanti nella provincia di Bologna, con un incremento di 3.325 unità negli ultimi sei anni.

Attualmente in provincia poco meno di 7 imprenditori su 100 è di origine extracomunitaria. Secondo la Camera di Commercio, tale crescita ha costituito dal 2000 al 2005 una sorta di ammortizzatore alla riduzione dello stock delle imprese individuali che, in mancanza di questi imprenditori, negli ultimi sei anni sarebbe diminuito dell’8,4%; 71 imprenditori extracomunitari su 100 hanno un’età compresa fra i 30 e i 49 anni.

E’ il Marocco a guidare la classifica delle comunità dei titolari extracomunitari in provincia di Bologna con 640 imprenditori, pari al 19% circa del totale. Seguono la Cina con 483 (14%) e la Tunisia con 318 (9%), quindi la Romania e l’Albania (con 283 e 266 titolari rispettivamente, pari a circa l’8%), ed il Pakistan (219, pari a circa il 6%).

Le costruzioni, il commercio e le attività manifatturiere sono i settori più comuni tra i lavoratori indipendenti extracomunitari: insieme questi tre settori raccolgono infatti quasi il 78% delle attività create da immigrati extra-Ue, anche se gli incrementi maggiori si sono riscontrati nel settore dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, in cui il numero di extra-comunitari titolari è aumentato del 33% fra giugno 2004 e giugno 2005. L’edilizia e il commercio sono le attività a cui si rivolgono oltre 6 imprenditori di origine extracomunitaria su 10. Segue il settore manifatturiero (499 titolari, poco meno del 15% complessivo), all’interno del quale oltre la metà dei titolari extracomunitari opera nei comparti della confezione di vestiario e pelletteria, mentre si consolida la rilevanza del comparto alimentare (114 titolari).

Sono 529 (poco più di un quarto del totale) le donne di origine extracomunitaria titolari di imprese in provincia, e sono attive principalmente nel commercio e nelle attività manifatturiere.